ROMA – “Che la destra abbia molti interessi nel continuare a favorire la sanità privata del nord è chiaro e lo si vede quando si oppongono con i loro Presidenti di Regione all’aumento del fondo sanitario per le Regioni del Sud. Con la pandemia si è creata una forte emergenza sanitaria a tutti i livelli di assistenza e le stesse farmacie in piena emergenza hanno dimostrato di saper gestire nuovi compiti a supporto del Sistema Sanitario Nazionale. Quando noi insistiamo nel voler rivedere i Lea, cogliendo l’occasione della definizione dei Lep a tutti i livelli per rivedere i modelli organizzativi sui territori per renderli omogenei, diciamo con chiarezza che dopo la pandemia i processi di innovazione tecnologica hanno dimostrato che può esserci un sostegno continuo delle reti territoriali, anche attraverso le farmacie, per garantire servizi di prevenzione”. Così Francesco Boccia, responsabile Regioni e enti locali della Segreteria nazionale PD e capolista al Senato in Puglia, intervenendo a Bari ad un incontro con Federfarma.
“Questo presuppone il potenziamento delle risorse per le Regioni del Mezzogiorno che hanno meno personale a parità di popolazione e pagano una stagione di austerità ottusa e vincoli di bilancio che, dopo la pandemia, non potranno più riguardare diritti universali come salute e la stessa scuola. Mi pare fin troppo evidente che le ricette della destra vanno in direzione opposta. Tagli sui servizi, flat tax che si abbatte sulla riduzione delle risorse per gli ospedali e privatizzazioni verso i grandi gruppi esistenti. Il PD si batte, invece, per un rafforzamento delle reti sanitarie territoriali pubbliche e lo farà a maggior ragione al Sud e in Puglia. Uno degli obiettivi del PNRR è proprio ridurre le diseguaglianze nel mezzogiorno sulla sanità pubblica. E la destra che fa? Minaccia di modificare la destinazione delle risorse del PNRR e avanza proposte discutibili come quella di togliere soldi alla sanità pubblica per destinarli alle attività sportive. Con l’aggravante che oggi, nella destra, vogliono tutti venire al Sud e in Puglia per provare a rubare seggi ai meridionali per poi continuare a frenare la nostra battaglia sull’adeguamento del fondo sanitario di Puglia e Campania. Chi dovrebbe farla questa battaglia? Salvini e Berlusconi da Milano o FDI con Giorgia Meloni che in Puglia si candida per sottrarre un altro seggio ai pugliesi per favorire altri nel Lazio e poi, come se non bastasse, candida Fazzolari e Eugenia Roccella che nessuno mai rivedrà? Gli interessi dei pugliesi, così come abbiamo fatto in questi anni, saranno difesi dai pugliesi”, conclude Boccia.
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