Il voto per il rinnovo del consiglio provinciale e della carica di presidente dell’ente della Saint Gobain comincia ad entrare nelle agende degli amministratori di tutta Terra di Lavoro. L’appuntamento è fissato per il prossimo 18 dicembre. I tempi sono già stretti. Se ne rende conto il capogruppo regionale leghista Gianpiero Zinzi, candidato sindaco perdente di Caserta, che si fa vivo, per la prima volta dopo la sconfitta al ballottaggio di una settimana fa, con un messaggio indirizzato a Carlo Sarro, Salvatore Mastroianni e Marco Cerreto, sulla chat del centrodestra casertano. La richiesta è semplice: quella di un tavolo della coalizione da tenere la prossima settimana per cominciare a ragionare proprio sulle elezioni provinciali. Invece di analizzare io (non) voto e quanto accaduto alle Comunali, il primo pensiero di Zinzi è quello di ‘vendicarsi’ di Giorgio Maglio cca, presidente della provincia uscente, che non ha fatto mistero di preferire Carlo Marino a lui alle ultime elezioni. Un voto, più che per il sindaco uscente, contro il candidato del centrodestra dopo che Lega e Fratelli d’Italia avevano tentato di ostacolare la sua ricandidatura a sindaco di Pignataro Maggiore. Un classico del centrodestra, il gioco delle bacchette che, oltre a tenere lontani anni luce pezzi di centrodestra da questa classe dirigente, rischia di tenere tutta la coalizione fuori dalle amministrazioni. In ogni caso, le minacce a salve del consigliere leghista non spaventano nessuno, e neanche quelle di una colazione ormai moribonda, tant’è che Magliocca non ha problemi a dichiarare: “La mia sarà una candidatura istituzionale espressione dei moderati”. Su carta è favorita la coalizione di centrosinistra. La realtà, però, è più variegata e deve tenere conto dell’insolito asse Mondragone-Benevento. Clemente Mastella, al primo collegamento tv da rieletto sindaco sannita, si è appellato ai moderati per rifare il centro. A Caserta il ‘centro’, o per lo meno i suoi pezzi più corposi, ovvero Giovanni Zannini e quel che resta di Forza Italia, saranno già uniti alle provinciali proprio dalla candidatura di Giorgio Magliocca. Salvo interventi romani, infatti, Magliocca resta in Forza Italia, malgrado il voto dato a Marino. Contando sull’apporto dei Moderati di Zannini e di Luigi Bosco, Magliocca si appresta alla ricandidatura in attesa che i leader del centrodestra si riuniscano, come chiesto da Zinzi. Nel resto del centrosinistra l’unico partito in grado di esprimere una candidatura alla presidenza della provincia è il Partito Democratico che, more solito, è diviso. Gennaro Oliviero sostiene la candidatura del sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Mirra, l’ex consigliere regionale Stefano Graziano, si sta facendo in quattro per sponsorizzare il sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa. Tra i due litiganti, a godere, potrebbe essere Carlo Marino il cui nome già circola nel partito La questione è aperta. Certo è che se Marino si candidasse alla presidenza della provincia potrebbe moltiplicare i suoi problemi visto che la candidatura assumerebbe il valore, sommando l’incarico di presidente della provincia, sindaco del capoluogo e presidente di Anci Campania, di una prenotazione di un posto in Parlamento. E più d’uno potrebbe avere da ridire. E’ anche vero che Marino ha avuto un anno fortunato. Nessuno, probabilmente neanche lui, un anno fa avrebbe scommesso un euro sulla rielezione. Oggi si insedia per la seconda volta come sindaco. Che a dicembre sia il tempo di un nuovo miracolo?
Elezioni provinciali a Caserta, spunta l’ipotesi Marino
Potrebbe sfruttare le divisioni nel centrosinistra: Oliviero vuole Mirra, Graziano De Rosa. Zinzi, dopo la batosta alle Comunali, chiede la convocazione di un tavolo per le elezioni di dicembre. Magliocca: “La mia una candidatura istituzionale”