Ema, Sala a Bruxelles: se Amsterdam in ritardo, riconsiderare Milano

Foto Claudio Furlan / lapresse Nella foto: Giuseppe Sala

Di Laura Carcano

Milano, 16 mag. (LaPresse) – Il sindaco di Milano Beppe Sala non molla sulla vicenda di Ema. E sull’agenzia del farmaco europea, assegnata ad Amsterdam e non al capoluogo regionale lombardo, rilancia:

“La nostra proposta è che il Parlamento europeo possa prevedere una soluzione di riserva, e per questa soluzione vi preghiamo di dare attenzione alla proposta di Milano”.

Una richiesta che il primo cittadino ha avanzato nell’audizione a Bruxelles alla Commissione per le petizioni dell’europarlamento, chiedendo anche di assicurare un monitoraggio “stringente ed effettivo sul processo della ricollocazione della sede dell’agenzia da Londra ad Amsterdam, a seguito della Brexit, in particolare “sul rispetto delle tempistiche”.

Tra le altre richieste di Sala anche quella di “accertare i costi della relocation di Ema” nella città olandese e di “mantenere aperto il trilogo e attendere la decisione di merito sul ricorso sottoposto alla Corte Ue”. Il sindaco ha ribadito che “Milano conferma non solo l’offerta contenuta nel dossier presentato ormai quasi un anno fa, ma anche la sua volontà e capacità di accogliere Ema nei tempi previsti”. Parole chiare da Sala: “Riconfermo il profondo europeismo della mia città”, Milano “nel rispetto delle regole e della decisione, ma sono estremamente deluso da quello che ho sentito” in commissione a Bruxelles.

Il sindaco milanese con una sorta di ‘operazione verità’ ha argomentato la delusione rispetto alla scelta che ha premiato Amsterdam: “Ema svolge una funzione essenziale per la salute dei cittadini, come la farmacovigilanza – ha sottolineato- . Obiettivo primario della relocation di Ema era la business continuity. Era richiesto un edificio con caratteristiche tecniche precise. Da Ema c’era l’indicazione di evitare la costruzione di edifici ad hoc, per evitare un doppio trasloco e la costruzione da zero, mettendo a rischio l’operatività della agenzia. Per questo, pur avendo a Milano un’ampia disponibilità di terreni, fin dall’ inizio abbiamo rispettato le indicazioni. E abbiamo scelto il grattacielo Pirelli, con spazi adeguati e una posizione centralissima e ben collegata”.

A essere contestata dalla amministrazione milanese alcuni aspetti dell’iter: “Ci aspettavamo – ha detto Sala – che le caratteristiche tecniche offerte fossero attentamente considerate, secondo una procedura trasparente e meritocratica, visto l’enorme sforzo sostenuto da noi”.

La Commissione Petizioni del Parlamento europeo ha approvato la richiesta avanzata dal Movimento 5 Stelle di inviare una lettera a Commissione, Consiglio e capi negoziatori del trilogo per chiedere chiarimenti sulle procedure che hanno portato alla scelta di Amsterdam quale prossima sede Ema. Ci sono le “prime crepe sulla scelta di Amsterdam” per gli eurodeputati del M5S Eleonora Evi, Piernicola Pedicini e Marco Valli, che hanno sostenuto Sala nella petizione, e che sono intervenuti nella discussione: “È un primo, importante, passo politico nella giusta direzione per fare chiarezza e mettere Amsterdam alle strette”.

Anche Patrizia Toia, capodelegazione degli eurodeputati Pd, ha sostenuto le ragioni di Milano: “Se scoppia un’emergenza sanitaria ed Ema- è l’interrogativo posto dalla dem- non è pronta chi ne risponde? Bisogna tenere sotto stretto controllo il rispetto dei tempi della costruzione della nuova sede dell’agenzia ad Amsterdam e serve un piano di riserva fattibile”.

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