Emendamento sul peculato, governo ko alla Camera

Trentacinque 'franchi tiratori' hanno fatto passare un emendamento che rende meno afflittive le pene per il peculato

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – Governo battuto alla camera su un emendamento presentato dall’ex Movimento 5 Stelle Catello Vitiello. Sul provvedimento, a voto segreto, Lega e M5s hanno perso pezzi. Il testo rende meno afflittive le pene per il reato di peculato. I sì sono stati 284, i no 239.

Rabbia 5 Stelle, esulta Forza Italia

Duro il capogruppo pentastellato Francesco D’Uva: “Quello che è accaduto in aula è un fatto gravissimo. Così non si va avanti. Noi non salviamo i furbetti dalla galera. Chi ha votato Sì a un emendamento che va a favore dei delinquenti si sta assumendo una responsabilità enorme agli occhi dei cittadini”. Esulta, invece, Forza Italia: “Ha vinto la libertà. Il garantismo ha battuto il giustizialismo del Movimento Cinque Stelle. La riforma Bonafede è un attacco alla libertà nel nostro Paese. Continueremo a dare battaglia dall’opposizione. Oggi il nostro lavoro ha dato i suoi frutti, ma è solo l’inizio”, ha detto la parlamentare Deborah Bergamini.

I franchi tiratori e la maggioranza che prova a limitare i danni

Ben 35 i ‘franchi tiratori’ che hanno fatto passare l’emendamento contestato. Ma i leader del governo provano a gettare acqua sul fuoco. E del resto Luigi Di Maio lo ha promesso ieri a Caivano: “Ci sono voluti 100 anni per fare arrivare la legge Anticorruzione in Parlamento. Il ddl Bonafede entro gennaio sarà legge”. La Lega, tacciata di aver tradito, ribatte: “Non siamo stati noi a mandare sotto il Governo nel voto segreto sul ddl Anticorruzione”, ha detto il capogruppo della Lega Riccardo Molinari. Sono ore di alta tensione.

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