ROMA – Nuovo protocollo sulla scuola per affrontare l’emergenza Covid. Il piano dovrebbe essere ratficato dal governo nelle prossime ore. Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ha affrontato anche il tema Green pass: “Credo che vadano date delle prospettive ai cittadini. Con il 90% dei vaccinati si possano prendere in considerazione l’allentamento delle misure, come la revisione dell’utilizzo della certificazione verde con una sua estensione più ridotta rispetto a quanto è previsto oggi”. L’aumento dei casi, però, preoccupa: cresce la curva dei contagi con un raddoppio di positività nel giro di sole tre settimane.
Sestili: “Grazie ai vaccini”
Secondo il fisico Giorgio Sestili “si registra un aumento medio di 1,35 casi al giorno, pari al 35% in più rispetto alla settimana precedente. Numeri simili a quelli di settembre e ottobre di un anno fa – quando l’Italia scopriva le ‘zone a colori’ e il semi-lockdown e che, inevitabilmente, sono destinati a lievitare durante l’inverno quando, peraltro, bisognerà fare i conti anche con l’influenza. Ma l’aumento, iniziato ad ottobre in tutta Europa, in Italia è mitigato dai vaccini per questo la nostra situazione epidemiologica è fra le migliori”
L’obiettivo
Per Costa “mantenere la scuola in presenza limitando al minimo la Dad” deve essere una priorità. “Credo – ha poi aggiunto – sia stato giusto introdurre il parametro per chi si è vaccinato. Questo è un protocollo che prevede diversi casi e fa scattare la didattica a distanza solo in caso di tre persone positive in una classe, la quarantena automatica dopo un solo caso non scatta più. E’ troppo importante per i nostri ragazzi svolgere l’attività didattica in presenza”.
Terza dose
Va avanti l’inoculazione della terza dose. Appena verrà conclusa la somministrazione a fragili, over 80 e operatori sanitari, si passerà ai sessantenni e gli insegnanti. Il concetto viene espresso anche dal ministro Patrizio Bianchi e ribadito dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri che ha promesso: “Vivremo un Natale libero”, mentre Fabrizio Pregliasco ipotizza
quella della terza dose “l’ultima battaglia, a meno che non arrivi una variante più coraggiosa”.