Enoturismo, verso la conferenza mondiale ad Alba: in Italia vale 2,5 miliardi

Circa 2,5 miliardi di euro di fatturato, con 14 milioni di presenze nelle località e nelle aziende legate al settore.

MILANO – Circa 2,5 miliardi di euro di fatturato, con 14 milioni di presenze nelle località e nelle aziende legate al settore. Sono i numeri italiani dell’enoturismo, tema al centro della Sesta Conferenza Mondiale sulle prospettive del settore che andrà in scena ad Alba, in Piemonte, dal 19 al 21 settembre 2021. Proprio in quelle Langhe che dal 2014 sono patrimonio Unesco, come ricordato dall’Assessore Regionale al Turismo della Regione Piemonte, Vittoria Poggio.

A organizzare l’evento – in collaborazione con il Ministero del Turismo italiano, con Enit e con Regione Piemonte, è l’Unwto, l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite, che intende puntare sulle due direttrici della sostenibilità e dell’innovazione. “Durante la pandemia abbiamo rilevato come il turismo rurale sia la chiave per lo sviluppo sostenibile dei territori a livello mondiale”, ha affermato Alessandra Priante, direttrice per l’Europa dell’ente, annunciando la presenza ai tavoli di discussione di 30 speaker da tutto il mondo. Tra questi, ben otto Ministri, che si confronteranno sulle prospettive e sui numeri sempre in crescita del settore.

Numeri importantissimi soprattutto per l’Italia, che ospita per la prima volta l’evento. Il quale punta a diventare “una vetrina per tutto il Paese, di cui presentare al mondo l’ineguagliabile bellezza”, come affermato dal Ministro del Turismo Massimo Garavaglia. In Italia l’enoturismo è praticato da un italiano su 4, anche sulla base del fatto che il nostro paese è leader in Europa per prodotti certificati (844, di cui 526 vinicoli). Per le aziende vinicole, inoltre, gli enoturisti incidono per circa il 27% del fatturato: le cantine aperte al pubblico sono oggi 25mila, con 30mila impiegati.

Garavaglia ha poi annunciato uno stanziamento di 30 milioni di euro da parte del Ministero nel settore, al fine di migliorare la competitività globale “di un ambito strategico, dato che il Pil di quest’anno cresce in particolare grazie al turismo, come affermato anche dall’Istat”. Parole a cui fanno eco quelle della ceo di Enit Roberta Garibaldi, secondo cui – visto che oltre il 90% dei turisti in viaggio vive esperienze di taglio enogastronomico – per l’Italia è necessario puntare “sul patrimonio costituto da cantine storiche e di design contemporaneo, così come sulle esperienze di connessione tra cantine e mondo dell’arte”.

Di Michele Mastandrea

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