Calcio, Mourinho: “Importante costruire una mentalità che a Roma mancava”

"Come mi sento? Sono l’unico che ce l’ha fatta, nessun altro giocatore o allenatore ci è riuscito".

Josè Mourinho (AP Photo/Andrew Medichini)

MILANO – “Come mi sento? Sono l’unico che ce l’ha fatta, nessun altro giocatore o allenatore ci è riuscito”. Così Jose Mourinho, allenatore della Roma, mostra orgoglioso il tatuaggio con le tre coppe Uefa sulla sua spalla destra nel corso di una intervista a Uefa.com alla vigilia dell’esordio in Europa League con la Roma. “E’ qualcosa di cui essere orgogliosi. Tuttavia, di strada da fare ce n’è ancora tanta e proverò a ottenere qualcosa in più”, ha aggiunto lo Special One sull’arrivo alla Roma. “Sebbene si debba studiare sempre prima di arrivare in un club, dico che conoscerai quei giocatori e quel club quando inizi a lavorare con loro. La cosa fondamentale – ha spiegato Mourinho – era costruire una mentalità che alla Roma non era presente da tanti anni. È stata costruita parallelamente a un altro elemento per me cruciale: l’empatia”. “L’empatia per me va oltre il gruppo, si estende anche a come è percepito il club dal resto della società, questo club vale molto più della squadra, ha un peso enorme, subisce pressione dalla comunità e dai tifosi. Era una stagione importante, non solo per la squadra, ma anche per il club e a essere onesto anche per me”, ha proseguito il tecnico giallorosso. Sulla finale di Conference League vinta con la Roma, Mourinho ha detto: “In finale una squadra dovrebbe sentirsi più a suo agio possibile. Non ho mai creduto al fattore sorpresa. Per me questa è una squadra alla Mourinho, una squadra in cui i giocatori si sentono a proprio agio, come una zattera che finisce dispersa e va salvata”. “I giocatori interpretano il ruolo degli artisti. Noi non siamo gli artisti e in partite come questa gli artisti devono fare la differenza e ne ho avuti alcuni che lo hanno fatto. I tifosi sono arrivati in tantissimi, hanno preso d’assedio la città e questo ha aiutato la Roma a festeggiare la vittoria di un titolo dopo tanti anni”, ha concluso Mourinho.

LaPresse

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