ROMA – Sono oltre 200 mila i casi sommersi di Epatite C nel nostro Paese. L’SoS mira a far emergere questo sommerso, di cui la stessa grandezza è difficile da valutare. Lo spot in tv che verrà trasmesso su tutti i canali nazionali da maggio è lanciato proprio dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), in occasione del convegno ‘Stato avanzamento lavoro del Piano di eliminazione dell’Epatite C in Italia’.
Epatite C, il sommerso
Le ultime stime dell’associazione di pazienti Epac Onlus parlano di 240mila infetti dal virus dell’epatite C e ignari di esserlo. Altre stime non vanno oltre i 140mila. “La stima del sommerso – spiega Massimo Galli, presidente della Simit – è molto difficile e mancano studi ben strutturati per capirlo. Ma sappiano che sono tantissimi e molti di loro vanno incontro a cirrosi o al cancro del fegato”.
L’obiettivo della campagna di sensibilizzazione
Lo scopo è quello di trovarli, grazie a una grande campagna di sensibilizzazione per arrivare alle tante persone colpite e talora ignare della malattia. “Oggi – prosegue Galli – abbiamo a disposizione una terapia di poche settimane per bocca e senza alcun rischio, così efficace da assicurare nella quasi totalità dei casi l’eradicazione dell’infezione”.
Pari dignità
“La partita – ha sottolineato la senatrice Paola Binetti (Udc) – si gioca oggi sul garantire pari diritto di accesso alle cure e alla diagnosi. Avere delle terapie e non darle a tutti coloro che ne hanno bisogno, nel più breve tempo possibile, non è etico. Soprattutto nell’ambito di un sistema sanitario, come il nostro, che si basa su universalità e equità delle cure”. Con quasi 180 mila pazienti trattati contro l’Epatite C fino ad oggi, l’Italia è il Paese più virtuoso in Europa per il numero di persone curate. Ma nel 2019 si esaurirà il fondo destinato ai farmaci innovativi e questa fase andrà gestita con attenzione.
Il primato dell’Italia in Europa
“In questi anni – precisa Massimo Galli, presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) – abbiamo avuto in Italia risultati straordinari”. In effetti lo dimostrano i registri di trattamento dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), in base ai quali 178 mila persone, a metà aprile, avevano iniziato o terminato il trattamento con gli antiretrovirali che eradicano il virus. “Se in termini assoluti alcuni Paesi hanno numeri maggiori, rispetto alla prevalenza dell’infezione nella popolazione generale abbiamo i numeri migliori in Europa e tra i migliori al mondo”, precisa Galli.