Autonomia, Tria: alcune richieste delle Regioni sono incostituzionali

Le dichiarazioni del ministro dell'Economia davanti alla commissione bicamerale sul federalismo fiscale

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Giovanni Tria

ROMA “In alcuni casi le richieste regionali non appaiono del tutto coerenti con i principi costituzionali, inerenti a materie diverse da quelle elencate dalla Costituzione. Che, vista la tassatività del disposto costituzionale, non possono essere oggetto di attribuzione”. Queste le parole del ministro dell’Economia Giovanni Tria in audizione sull’Autonomia davanti alla commissione bicamerale sul federalismo fiscale.

Tra queste “deve ricomprendersi l’art. 117 secondo comma, lettera e che affida allo Stato la competenza esclusiva in materia di sistema tributario e contabile dello Stato”.

Al Sud ci sono Comuni sotto il valore medio

La capacità fiscale dei Comuni e delle Regioni, cioè il gettito tributario che spetta al territorio, ad oggi è stimata in 25,5 miliardi di euro. Di cui quasi il 50 per cento si riferisce al gettito standard di Imu e Tasi. La capacità fiscale pro capite per il totale dei Comuni e delle Regioni a statuto ordinario è di 475 euro. Per Tria “i Comuni e le Regioni del Centro-Sud hanno una capacità ben al di sotto del valore medio totale”.

I Dpcm

Nella attuale “fase embrionale – continua Tria – non è possibile esprimere una valutazione degli impatti sulla finanza pubblica, la quantificazione degli effetti finanziari delle intese sarà effettuata al momento dell’adozione dei singoli Dpcm”. Gli schemi di intesa non quantificano, sin da subito, le risorse finanziarie umane e strumentali, ma costituiscono il quadro generale di riferimento. Soltanto in seguito all’entrata in vigore della legge di approvazione dell’intesa “potrà prendere avvio il complesso processo di definizione delle specifiche attività amministrative correlate alle funzioni trasferite e i relativi bene e risorse”.

La relazione tecnica

In altri termini, saranno i singoli Dpcm lo strumento che concretamente renderà operativo il complesso disegno di autonomia differenziata. Pertanto, a ciascuno schema di Dpcm dovrà essere allegata una relazione tecnica che dia conto della neutralità finanziaria del medesimo decreto. O dei nuovi o maggiori oneri da esso derivanti e dei corrispondenti mezzi di copertura.

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