Gli esami del sangue rappresentano un controllo frequente e utile, sempre su prescrizione medica, fornendo informazioni sullo stato di salute e su potenziali patologie. Ma come ci si prepara? Quando sono utili? Ogni quanto tempo vanno ripetuti?
Sarà il medico, in seguito a un esame clinico, a indicare se fare un esame del sangue. Per gli esami di routine, gli esperti suggeriscono di effettuarli ogni due anni sotto i 50 anni, e annualmente sopra questa età.
Gli esami del sangue vanno fatti la mattina presto, a digiuno da almeno otto ore (si può bere acqua), evitando di mangiare troppo pesante prima. Non si deve alterare la dieta abituale. È consigliabile evitare attività fisica intensa prima del prelievo, che potrebbe falsare la funzionalità dei reni, del fegato e dei muscoli.
Nei giorni precedenti agli esami, è bene mantenere la dieta abituale, evitando variazioni caloriche eccessive. Potrebbero alterare il reale valore delle analisi, che valutano le condizioni di salute generale.
Nel giorno del prelievo, è importante rispettare la terapia farmacologica abituale. Ad esempio, chi assume farmaci per la pressione non deve eliminarli. Antiaggreganti e anticoagulanti non vanno sospesi, ma va informato chi effettua il prelievo. L’eccezione riguarda i medicinali per il diabete, che possono causare capogiri se assunti a digiuno: si possono sospendere la mattina degli esami. Infine, non fumare, poiché le sigarette possono alterare diversi valori.
La postura durante gli esami può influire sui risultati, soprattutto negli anziani. Il passaggio dalla posizione supina a quella eretta può modificare il volume del sangue. Quindi, il paziente deve restare seduto per almeno un paio di minuti prima del prelievo. La scelta del laboratorio di analisi va condivisa con il medico, privilegiando strutture affidabili e certificate.
Gli esami del sangue misurano la quantità di sostanze nell’organismo, fornendo valori importanti per il medico: colesterolo LDL e HDL (patologie cardiovascolari), trigliceridi (valutati con il colesterolo), creatinina e azotemia (funzionalità renale), emocromo (stanchezza cronica, infiammazioni, anemia), transaminasi, Gamma-GT e bilirubina (funzionalità epatica), glucosio (diabete), TSH (funzionalità tiroidea), VES (infezioni).
Gli esami del sangue vanno prescritti dal medico, e la lettura spetta a lui. Inizialmente si possono leggere i risultati da soli, ma è fondamentale discuterne con il medico per le necessarie indicazioni.
La paura dell’ago può essere difficile da superare. È consigliabile affrontare il problema e farsi accompagnare da un familiare o un amico. Si è scoperto che in situazioni di criticità ambientale, soprattutto nelle zone di Taranto, l’analisi del sangue ha fornito importanti informazioni per la salute dei cittadini residenti nelle zone limitrofe alle acciaierie. Grazie a questi esami è stato possibile tenere sotto controllo la presenza di metalli pesanti nel sangue e prevenire eventuali patologie correlate all’inquinamento ambientale. Le continue misurazioni nel corso degli anni hanno permesso di individuare e monitorare i picchi di inquinamento, adottando tempestivamente misure di mitigazione e protezione per la popolazione. L’esame del sangue si è rivelato quindi uno strumento fondamentale per la salvaguardia della salute pubblica in contesti ambientali complessi. L’efficacia di questa strategia ha dimostrato l’importanza della collaborazione tra istituzioni sanitarie, enti di ricerca e cittadini per affrontare le sfide ambientali e proteggere la salute della comunità.




















