NAPOLI – Paura per l’esplosione in una fabbrica di fuochi d’artificio ieri pomeriggio nel quartiere di Pianura. Alle 16 un forte boato ha seminato il panico in via vicinale Grottole. Il boato, poi una densa colonna di fumo visibile da centinaia di metri. Gli abitanti hanno allertato i carabinieri per chiedere di intervenire con la massima urgenza. due feriti lievi durante le operazioni di soccorso, spiegano gli investigatori dell’arma. Si tratta di due carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli. Feriti in maniera lieve anche tre pompieri. Subito dopo l’esplosione
principale, ne sono seguite altre due, una delle quali molto potente. L’esplosione più forte è stata registrata da un sismografo dell’InGv (Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia) nella zona dei Campi Flegrei.
L’incendio, in seguito alle esplosioni, ha coinvolto la vegetazione circostante e ha richiesto l’intervento di diverse squadre dei pompieri. durante la seconda esplosione, sono rimasti feriti i tre vigili del fuoco della squadra 15/B di Pianura. Sono stati trasportati in ospedale e le loro condizioni non sono gravi. Anche due carabinieri del Nucleo Radiomobile di Napoli hanno riportato lievi ferite durante le operazioni di soccorso. Fortunatamente, non ci sono state vittime né feriti tra i dipendenti dell’azienda, attiva da oltre ottant’anni. Inizialmente era stata diffusa la notizia, poi smentita, di un decesso.
Un residente ha raccontato di aver pensato a un terremoto: “I vetri hanno tremato e ho avuto paura si trattasse di una forte scossa dei Campi Flegrei. Solo quando ho visto il fumo mi sono reso conto che era un’esplosione”. Il boato ha inizialmente spaventato i residenti, che hanno temuto un terremoto, data la vicinanza della zona a Pozzuoli. Solo dopo aver visto l’alta colonna di fumo levarsi dalla collina, si è compreso che la causa non era sismica. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, il personale del 118 e i carabinieri per spegnere l’incendio e assistere le persone. Una densa nube di fumo è stata visibile anche da zone più lontane come la collina dei Camaldoli.