MILANO – Dopo la tregua siglata nei giorni scorsi tra Leonardo Del Vecchio e i soci francesi di Essilor l’assemblea di EssilorLuxottica riunita a Parigi e che ha visto la partecipazione del 73% del capitale, ha chiuso la porta alla proposta in arrivo da alcuni fondi di ampliare il Cda. Anche se i consensi a favore di questa richiesta sono stati numerosi.
Tregua tra Del Vecchio e i soci francesi
Resta però aperto il nodo relativo alla ricerca di un nuovo amministratore delegato. Del Vecchio ha detto di voler guardare a una soluzione interna (e su questo ha concordato anche il numero uno di Essilor, Hubert Sagnieres). Anche se ha lasciato intendere che i tempi non saranno brevissimi e gli scogli da superare restano. Ha spiegato Del Vecchio: “Per il futuro ceo le caratteristiche richieste le abbiamo internamente: abbiamo dipendenti altamente qualificati e nessuno può fare meglio di loro”.
Resta il nodo sul ceo
Detto ciò ha aggiunto però che sarà “molto difficile” trovare un candidato entro la fine del prossimo anno come previsto. “Nell’accordo di fusione è stato scritto che dovrà avvenire entro la fine del 2020. Ma sarà davvero difficile farcela”, ha tagliato corto rivelando che ad aprile, il gruppo ha incaricato due società di cacciatori di teste internazionali per questo scopo. “Ho parlato con queste due società di consulenza, mi è stato già presentato un candidato e ho detto di no”, ha detto Del Vecchio. “Prendere un avvocato o un finanziere, se non sa nulla di occhiali sarebbe inutile”, ha insistito.
I temi all’ordine del giorni
Resta il fatto che dopo settimane di scontri la pace siglata lunedì scorso ha retto all’esame dell’assemblea che ha accettato il compromesso sulla governance che prevede la delega di numerose responsabilità operative a Francesco Milleri, braccio destro di Del Vecchio, e Laurent Vacherot, ceo di Essilor. Tuttavia, questa intesa prevede che né Milleri né Vacherot siano candidati per la futura posizione di direttore generale. Ma mantiene una governance paritetica all’interno del Cda con 8 membri vicini a Del Vecchio e 8 espressione del gruppo Essilor.
No alle nomine di due amministratori aggiuntivi
Respinte quindi, anche se per pochi voti, le proposte di nominare due amministratori indipendenti aggiuntivi in cda. Per evitare paralisi nella gestione dopo lo scontro delle scorse settimane tra soci italiani e francesi. Nonostante l’opposizione compatta del board a queste nomine, la proposta di American Wendy Lane ha raccolto il 43,68% dei voti in assemblea, e quella del fondo danese Jesper Brandgaard il 34,15%.
Era necessaria una maggioranza del 50% affinché passassero e l’obiettivo non era lontanissimo. Un segnale che non è stato sottovalutato dai vertici dl gruppo: “Si tratta di un messaggio forte degli azionisti di minoranza”, ha riconosciuto Sagnières. Gli esiti dell’assemblea sono stati premiati in Borsa dove i titoli del gruppo hanno chiuso in progresso dell’1,29% a 109,95 euro.
(AWE/LaPresse/di Paolo Tavella)