Estorsioni, droga, armi, incendi e riciclaggio: 20 indagati a Brescia

La polizia di Brescia, a seguito di indagini dirette dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Brescia nei giorni scorsi ha notificato un avviso di conclusione di indagine preliminari a carico di 20 soggetti

Foto LaPresse -

BRESCIA (LaPresse) – Estorsioni, droga, armi, incendi e riciclaggio: 20 indagati a Brescia. La polizia di Brescia, a seguito di indagini dirette dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Brescia nei giorni scorsi ha notificato un avviso di conclusione di indagine preliminari a carico di 20 soggetti. Ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Ma anche di incendio, traffico di sostanze stupefacenti e ricettazione. Oltre che riciclaggio, corruzione e accesso abusivo a sistemi informatici.

Estorsioni e droga, eseguite numerose perquisizioni

A carico di alcuni indagati sono state eseguite perquisizioni. Che hanno portato al sequestro di monili in oro, quadri, denaro contante. Oltre che assegni bancari e altro materiale ritenuto di provenienza illecita. In particolare all’interno di una pizzeria, riconducibile a uno di loro, sono state rinvenuti due fucili a canne mozze. Ma anche due pistole a tamburo, per le quali sono stati arrestati il proprietario e un suo dipendente. Per il locale, il questore di Brescia, ha disposto la chiusura per 30 giorni. L’attività investigativa, durata circa tre anni e condotta dalla squadra mobile, è iniziata dopo il duplice omicidio, dell’agosto 2015, dei titolari della pizzeria ‘Da Frank’ e dagli iniziali sospetti di coinvolgimento nell’omicidio, poi risultati infondati a carico di un gruppo di origine campana.

Ecco cosa avevano chiesto prima del delitto

Pochi giorni prima del delitto avevano chiesto alla vittima 15mila euro per liberare il piazzale antistante da alcuni spacciatori. Dalle successive intercettazione è emerso che il gruppo, pur non facendo parte di una consorteria unitaria, aveva rapporti con alcuni soggetti di origine calabrese, contigui alla criminalità organizzata, ed era dedito a reati come la ricettazione e lo spaccio.

Le indagini hanno fatto luce anche su due incendi nel 2017

Le indagini hanno anche fatto luce su due incendi avvenuti ad aprile e marzo 2017 ai danni di una auto e di un bar vicino al palazzo di giustizia, di cui è stato individuato il mandante. Il fine sarebbe stato di convincere le vittime a cedere la proprietà dei locali. Inoltre è stato individuato un importante canale di importazione di cocaina dall’Olanda, che ha consentito, il 21 gennaio 2016, il sequestro di oltre 7 kg di stupefacente e la somma di 153mila euro a carico di un indagato, che dovrà ora rispondere della detenzione e trasporto di ulteriori, quantitativi di droga antecedenti l’arresto in flagranza.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome