Esultano i sindacati: i rider conquistano il riconoscimento contrattuale

I sindacati: "Ora anche i rider sono tutelati"

LaPresse - Andrea Panegrossi

MILANO (LaPresse) – I rider conquistano il riconoscimento contrattuale, nell’ambito del contratto nazionale di lavoro della logistica, trasporti merci e spedizioni. “Un punto di svolta” per i cosiddetti lavori della gig economy. Esultano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, che con le associazioni datoriali hanno concordato la stesura dell’articolato. La figura dei rider, i fattorini che in bici o scooter consegnano merci a domicilio, è stata infatti introdotta per la prima volta nell’ultimo rinnovo del Ccnl lo scorso 3 dicembre. Rinviando la stesura a una successiva trattativa, ora conclusa.

I rider conquistano tutele salariali, assicurative e previdenziali tipiche del rapporto subordinato e quelle contrattuali come assistenza sanitaria integrativa e bilateralità

L’inquadramento è con parametri retributivi creati ad hoc. L’orario di lavoro è flessibile. E può essere sia full time che part time. con 39 ore settimanali distribuibili in massimo 6 giorni a settimana. con un minimo giornaliero di 2 ore fino a un massimo di 8. Con la possibilità di coniugare la distribuzione urbana delle merci con il lavoro in magazzino. Previsti a carico delle aziende i Dpi (Dispositivi di protezione individuale), come caschi e pettorine catarifrangenti. Inoltre, è istituita la contrattazione di secondo livello, per cogliere le specificità dei differenti contesti territoriali urbani dove i fattorini operano.

“Ora anche i rider sono tutelati”, rimarcano i sindacati. Mentre le associazioni datoriali sottolineano che l’articolato siglato “elimina una situazione che esponeva imprese e lavoratori a situazioni ambigue”.

Nel panorama della gig economy notizie positive anche dalla spagnola Glovo. La start-up specializzata nelle consegne a domicilio ha raccolto 115 milioni di euro da investitori internazionali. Soldi che saranno utilizzati per assumere più di 100 ingegneri informatici nei prossimi mesi. Tra i principali investitori ci sono i fondi giapponesi Rakuten Capital, lo spagnolo Seaya Ventures e il franco-cinese Cathay Innovation. Creata nel 2015 a Barcellona, la società conta 1 milione di utenti e 5.600 aziende associate. Oltre a essere presente in 21 città in Spagna, Glovo è attiva nei principali centri di 17 Paesi, in particolare in Europa, come Milano, Roma, Parigi, Istanbul, Casablanca, nonché in America Latina.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome