ROMA – Un trattamento terribile, tutt’altro che sportivo, quello riservato dai tifosi inglesi agli ospiti italiani all’uscita dallo stadio dopo la finale dei campionati europei di calcio. Il trionfo dell’ipocrisia e della violenza. Facciamo un passo indietro. Lo spettacolo è iniziata con l’arrivo in campo del pallone su una piccola auto telecomandata, dagli inequivocabili colori arcobaleno, poi tutti in ginocchio per appoggiare idealmente la battaglia contro il razzismo e la discriminazione degli afroamericani negli Stati Uniti. No alla violenza, no al razzismo. Passano poche ore, l’Inghilterra perde in casa ed ecco andare in scena episodi di pesante violenza, questa volta contro gli italiani che erano andati pacificamente allo stadio, colpevoli di appartenere alla squadra che ha sconfitto quelli della ‘perfida Albione'”
“La violenza è violenza, non ha né colori, né nazioni”, continia Aimi. “La si combatte non mettendosi ipocritamente in ginocchio ma assicurando alla giustizia i protagonisti di scene raccapriccianti come queste. Ho già predisposto interrogazione parlamentare al ministro degli Esteri per chiedere che venga consegnata una dura nota di protesta e che l’Ambasciatore inglese a Roma sia convocato per rendere spiegazioni e garantire la sicurezza. La mia preoccupazione infatti investe anche i nostri connazionali presenti in Inghilterra in questi giorni. La caccia agli italiani deve finire, mentre l’Inghilterra, oltre ad aver perso la battaglia sportiva sul campo, ha perso anche quella della civiltà. Che non accada che il motto ‘Dio stramaledica gli inglesi’ torni nuovamente di attualità”. Così il senatore Enrico Aimi, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari Esteri, in una nota.
(LaPresse)