LONDRA (Regno Unito) – L’Italia vola a Monaco di Baviera, ma quanta fatica per battere una coriacea Austria. In uno stadio di Wembley colorato di azzurro, anche se a capienza ridotta se non ridottissima, gli Azzurri di Roberto Mancini piegano la nazionale austriaca per 2-1 dopo i tempi supplementari grazie alle reti di Federico Chiesa e Matteo Pessina. Decisivi i cambi effettuati dal ct proprio nel finale, quando la sua squadra sembrava sulle gambe e sul punto di crollare. Per Chiesa è il secondo gol di in maglia azzurra, per Pessina è invece il secondo centro in questo europeo. Non basta all’Autria la rete nel finale di Kalajdzic. Una vittoria sofferta, anzi soffertissima, per l’Italia che dopo ha giocato una partita dai due volti: bellissima nel primo tempo, con troppa paura nel secondo. L’Austria ha provato ad approfittare delle difficoltà di molti azzurri alla loro prima vera grande partita internazionale e per poco non ci ha rispedito a casa. Certamente una gara che servirà di lezione, perchè contro Belgio e Portogallo quelle incertezze viste nel secondo tempo si rischiano di pagarle davvero care.
Confermate le indiscrezioni dei giorni scorsi per quanto riguarda la formazione dell’Italia, con la presenza di Marco Verratti a centrocampo al posto di Manuel Locatelli. Per il resto confermata la formazione che ha battuto la Svizzera, con Francesco Acerbi e Giovanni Di Lorenzo in difesa al posto degli infortunati Giorgio Chiellini e Alessandro Florenzi. In attacco il tridente composto da Lorenzo Insigne, Ciro Immobile e Domenico Berardi. Nell’Austria, Foda conferma lo schieramento dell’ultima partita con Arnautovic unica punta assistito da Sabitzer alle spalle. Capitan Alaba arretrato sulla linea dei difensori. Anche se non può esserci il colpo d’occhio di uno stadio pieno con 80mila spettatori, i poco più di 20mila si fanno sentire e sono in larga parte tifosi azzurri. Di fatto l’Italia gioca in casa anche nella cattedrale di Wembley.
L’Italia parte subito forte e sfiora il vantaggio con Spinazzola dopo meno di 10 minuti, il sinistro dell’esterno azzurro termina sull’esterno della rete. La squadra di Mancini sembra voler riprendere da dove aveva lasciato contro Turchia, Svizzersa e Galles: pressing furioso e ripartenze micidiali a sfruttare gli spazi lasciati dalla difesa austriaca. Ci provano quasi in sequenza Berardi e Insigne due volte, ma la retroguardia avversaria riesce a salvarsi grazie alle parate di Bachmann. La più difficile di piede, poco dopo il quarto d’ora, su un esterno destro al volo di Barella dal limite destinato all’angolino. Proprio il giocatore dell’Inter, con il ritorno di Verratti al fianco di Jorginho può giocare più avanzato e quindi a ridosso dell’area avversaria. L’Austria sembra in balia dei nostri, ma al primo tentativo si rende pericolosa con un destro dai venti metri di Arnautovic di poco alto. Gli Azzurri attaccano a folate, ma trovare spazi nella difesa austriaca non è semplice. Alla mezzora l’occasione migliore per l’Italia, con un destro dal limite di Immobile che scheggia l’incrocio dei pali a portiere battuto. Quando sembra alle corde e sull’orlo del ko, l’Austria riesce sempre a rialzarsi provando anche a farsi vedere dalle parti di Donnarumma. Per fortuna senza grosse velleità. Prima dell’intervallo ancora Azzurri pericolosi con Spinazzola, Bachmann fa buona guardia.
Nel secondo tempo, l’Italia ricomincia a spingere e si rende subito pericolosa con una iniziativa di Berardi sulla destra sventata falla difesa austriaca. Gli Azzurri scherzano con il fuoco, però, perchè prima ancora Bonucci si perde Arnautovic in contropiede poi Di Lorenzo stende un avversario al limite e per poco Alaba non beffa Donnarumma su punizione. Con il passare dei minuti e il risultato sempre in bilico, inizia a serpeggiare un po’ di tensione e nervosismo tra gli Azzurri. Un paio di errori in disimpegno di Acerbi fanno correre un brivido sulla schiena di Mancini, Donnarumma è attento. Anche in tribuna gli animi si surriscaldano, con gli steward costretti a intervenire per calmare un tifosi italiano un po’ troppo esagitato. L’Autria percepisce il momento di difficoltà degli Azzurri e prova a prendere in mano la partita, prima Sabitzer e poi Schlager si rendono pericolosi dalla distanza. E’ poi il VAR a salvare l’Italia, quando annulla per fuorigioco un gol di Arnautovic su assist di Alaba. Mancini prova a correre ai ripari, togliendo Verratti e Barella in chiaro debito di ossigeno. Dentro Locatelli e Pessina. Proprio il neo entrato Locatelli si rende subito pericoloso dal limite, mentre Insigne poco dopo esagera nel cercare il pallonetto da ottima posizione si assist di Immobile. Ancora il VAR grazia l’Italia quando Hinteregger cade in area a contatto con Pessina, su punizione di Alaba, ma era in fuorigioco. L’impressione è che gli Azzurri siano un po’ in difficoltà sul piano fisico dopo un primo tempo giocato a mille all’ora. Nel finale Mancini si gioca anche le carte Belotti e Chiesa, al posto di Immobile e Berardi. Proprio quest’ultimo, prova a conquistare Wembley con un gol da antologia in rovesciata su cross di Spinazzola. Ma non colpisce bene la palla. Si va ai supplementari.
Nell’extratime sale in cattedra Chiesa, l’esterno della Juve prima impegna Bachmann con un destro in diagonale. Poi al 95′ firma il vantaggio azzurro con un sinistro micidiale, dopo un controllo di testa a superare Laimer su assist di Spinazzola. Il ct austriaco Foda toglie allora uno stanchissimo Arnautovic e inserirsce Kalajdzic in avanti. Il vantaggio, trovato nel momento forse più difficile di tutta la gestione Mancini, rinfranca gli Azzurri che al 104′ sfiorano il raddoppio con una punizione di Insigne dai 25 metri sventata da Bachmann in angolo. Secondo gol che arriva un minuto dopo e porta la firma di Pessina, a coronamento di una insistita azione dell’Italia in area austriaca con Acerbi e lo stesso centrocampista atalantino. Nel secondo supplementare l’Austria ormai non ha più nulla da perdere e si riversa in attacco, il neo entrato Gregoritsch impegna Donnarumma. Per l’Italia si aprono però varchi invitanti in contropiede che prima Belotti e poi Di Lorenzo non riescono a sfruttare. I brividi non finiscono mai, Sabitzer spara alto da ottima posizione l’occasione per riaprire la partita. Il gol gli austriaci lo trovano però al 113′ con l’altro neo entrato Kalajdzic di testa su calcio d’angolo. Ultimi momento di tensione un sinistro da fuori ancora di Gregoritsch a lato, un salvataggio sulla linea a porta vuota di un difensore austriaco su un pallonetto di Chiesa lanciato in contropiede. Al triplice fischio di Taylor esplode la gioia degli Azzurri e del ct Mancini. Si va a Monaco di Baviera contro Lukaku o Ronaldo, ma questa sarà un’altra storia.
(Antonio Martelli – LaPresse)