NAPOLI – Forza Italia si muove per riorganizzarsi in Campania dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi. La settimana prossima il responsabile regionale Fulvio Martusciello dovrebbe incontrare il coordinatore nazionale Antonio Tajani. La scadenza elettorale più vicina è quella delle Europee del 2024 e anche in questa ottica il partito azzurro punterebbe a recuperare qualche fuoriuscito (anche se, a livello nazionale, Tajani ha escluso rientri). La linea del partito dipende dall’equilibrio fra Tajani e la sua avversaria interna Licia Ronzulli. Per non scomparire da Bruxelles, il traguardo è quello del 4%, al di sotto del quale non scattano parlamentari. Forza Italia è convinta di superare questo tetto, ma non è escluso che possa contribuire a formare una lista unica dei moderati. In questo modo si potrebbero evitare problemi con l’uscente Aldo Patriciello, che si starebbe guardando intorno (i suoi rapporti politici e personali con Ettore Rosato di Italia viva e con Lorenzo Cesa dell’Udc sono noti). Gli azzurri nella circoscrizione Sud dovrebbero schierare fra gli altri due uscenti: l’ex esponente dei 5 Stelle Isabella Adinolfi e l’ex leghista Lucia Vuolo.
Ipotesi lista unica
E sempre nel campo dei moderati, si continua a parlare della lista unica fra Azione, Italia viva e +Europa. L’altro giorno Carlo Calenda ha dichiarato che Azione formerà una lista sua senza federarsi: a sostenere le sue speranze ci sono i sondaggi che danno il partito al 4%. Va comunque aggiunto che Italia viva è data al 3% e +Europa al 2,5%: questo vuol dire che, in caso di lista unica, si potrebbe puntare all’8% e questa percentuale farebbe scattare il secondo parlamentare europeo. Senza dimenticare che l’anno prossimo si voterà anche per le Province, in base alla riforma che ripristina il voto dei cittadini. Il disegno di legge sulla riforma in autunno sarà votato dal Parlamento e i consigli in scadenza saranno prorogati fino a giugno 2024. Non sarà possibile il voto disgiunto e si andrà al ballottaggio se nessuna coalizione riuscirà a superare il 40% dei voti. Si voterebbe a giugno 2024, in concomitanza con le elezioni europee. Con la riforma molte competenze della Regione passeranno alle Province, iniziando dai rifiuti (scomparirà l’Ente d’ambito), trasporti, urbanistica e programmazione scolastica.
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