NAPOLI – L’appuntamento delle Europee è fondamentale per i partiti di governo. Per Giorgia Meloni sarà un test chiave per la tenuta della sua maggioranza. Per gli alleati l’occasione di guadagnare terreno nei confronti di Fratelli d’Italia che, da quando il centrodestra, ha vinto le Politiche, ha fatto il bello e il cattivo tempo. Dietro ogni opportunità, però, c’è anche un pericolo. E per la Lega e Forza Italia è chiaramente quello di diventare irrilevanti negli equilibri della coalizione. E per questo i leader chiederanno a tutti gli esponenti politici, che abbiano già o meno ottenuto una poltrona, un impegno massimo nella prossima campagna elettorale. E la strategia del Carroccio di Matteo Salvini (foto Lp) è proprio quella di puntare su un impegno diretto, di una candidatura in lista, di chi rappresenta il simbolo di Alberto da Giussano in tutta Italia. Una chiamata alle armi, una candidatura di servizio, per consiglieri regionali, sottosegretari, deputati, soprattutto al Sud dove la Lega ha meno storia e radicamento. Uno dei nomi nella circoscrizione Sud sarà essere quello dell’uscente Massimo Casanova, già eletto nel Mezzogiorno nel 2019. Ma l’impegno sarà chiesto a tutti, a cominciare dagli europarlamentari uscenti, anche se qualcuno, come Lucia Vuolo, ha deciso di scendere dal Carroccio ormai da tempo. Anche al sottosegretario Pina Castiello, che dalla Lega ha ottenuto una nomina e non ha un incarico, quindi, elettivo. Stavolta il Carroccio le chiederà di ricambiare l’impegno, facendo la propria parte alle elezioni. E sarà chiamata, quindi, a misurarsi con il consenso. Anche in questo caso un’opportunità, certo, ma anche un rischio. A fare il guastafeste, invece, sarà, come se non bastassero le già raccontate su queste colonne azioni di disturbo sui territori e all’interno del partito stesso, il consigliere regionale Gianpiero Zinzi. Alla ‘chiamata alle armi’ potrebbe sottrarsi, limitandosi a garantire il suo sostegno per la candidatura di Aurelio Tommasetti. Andassero così le cose, però, potrebbe crearsi un attrito con i vertici del partito con il quale poi bisognerà fare i conti quando si decideranno le candidature per le successive elezioni Regionali. Valutazioni in corso. Da parte di tutti. La linea per le Europee, in ogni caso, è molto chiara. Niente riempilista, solo candidati competitivi e desiderosi di portare a casa un grande risultato personale e di lista, con uno spazio non indifferente che sarà concesso anche a imprenditori e rappresentanti della società civile. La sfida è troppo importante per il destino della Lega, del centrodestra e di tutti i partiti che vogliono trovare cittadinanza nelle istituzioni anche nei prossimi anni.
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