TORINO – L’ultima sfida è alle porte. Appaiati in classifica mondiale, Lewis Hamilton e Max Verstappen si presentano all’appuntamento di Abu Dhabi consapevoli, a prescindere da chi sarà il vincitore, di avere un appuntamento con la storia. Se a trionfare sarà il britannico, il campione sarebbe già leggenda superando i sette titoli di Michael Schumacher e diventando il primo pilota di Formula 1 a conquistare otto mondiali. In caso di successo Red Bull, per l’olandese sarebbe una prima volta, per di più contro il dominatore di questi anni, al termine di una stagione tiratissima e ricca di colpi di scena. E senza esclusione di colpi, come si è visto anche in Arabia Saudita domenica scorsa.
Nell’attesa di scendere in pista, i due contendenti si sono trovati uno accanto all’altro in conferenza stampa. Dove hanno mantenuto un profilo basso rispetto alle scintille che hanno regalato per tutta la stagione dentro l’abitacolo. “Sono qui per fare il miglior lavoro possibile con questo team incredibile, non avremo mai pensato di poter arrivare a lottare spalla a spalla all’ultima gara – ha raccontato Hamilton – Abbiamo fatto una rimonta incredibile, dobbiamo continuare a spingere a tutta senza perdere energie in cose che non sono fuori dal nostro controllo. Un possibile incidente? Non posso controllare le cose che accadono accanto o attorno a me, cerco di pensare a come mi comporto io in pista. Non ho alcuna preoccupazione”. Il rivale della Red Bull ha dribblato la stessa domanda. “Come pilota non pensi a queste cose, cerchi di fare il miglior weekend possibile. I media cominciano a parlare di queste cose, io non ho molto da dire a riguardo. Penso a prepararmi bene e a vincere”, ha sottolineato Verstappen, che ha trionfato l’ultima volta in cui il circus è approdato ad Abu Dhabi, anche se la pista di Yas Marina è stata modificata e resa più veloce. “Dopo l’anno scorso non avevo tante speranze di ritrovarmi qui a fine stagione in lotta per il titolo, però siamo stati molto competitivi fin dall’inizio – ha ammesso – Possiamo essere fieri di tutto il lavoro di squadra che ci ha portati qui”.
Davanti ai microfoni di Sky Sports però Max è tornato in versione ‘Mad’, ammettendo che la penalità ricevuta a Jeddah per un attacco a Hamilton in curva1 è stata ingiusta. “Chiaramente sono penalizzato, vengo trattato in modo diverso rispetto agli altri piloti – l’affondo di Verstappen – Io prendo penalità, gli altri fanno la stessa cosa e la passano liscia, non so perché sia così bisogna fare questa domanda ad altre persone”. La gestione delle bandiere rosse e dei vari episodi chiave della gara in Arabia Saudita ha messo nel mirino anche Michael Masi e i commissari, ma secondo Lewis Hamilton “hanno fatto un lavoro fantastico”. Entrambi i duellanti comunque sono stati avvisati: il codice internazionale permette di squalificare piloti o togliere punti in classifica. Un monito per evitare, in vista dell’ultima gara, quel clima da far west che si è percepito nelle scorse gare. Lo scenario è semplice: chi arriva davanti all’altro vince il Mondiale, in caso di doppio zero (o doppio ritiro) a far festa è l’olandese per il maggior numero di gare vinte (9 contro 8). Ecco perché il race director ha voluto tenere accesi i riflettori, avvisando soprattutto Verstappen che trarrebbe beneficio da un’eventuale uscita di scena di Hamilton.
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