F1: disastro Ferrari a Baku, ritiri Sainz e Leclerc, vince Verstappen

L'occasione del rilancio diventa l'ennesima opportunità persa. Dopo un sabato da leone Charles Leclerc esce ancora una volta a mani vuote dalla gara, tradito dalla sua Ferrari mentre era in testa in una domenica da incubo per gli uomini di Maranello.

Il pilota olandese della Red Bull Max Verstappen guida il pilota della Ferrari Charles Leclerc di Monaco durante la gara automobilistica del Gran Premio di Formula 1 di Miami al Miami International Autodrome, domenica 8 maggio 2022, a Miami Gardens, Florida (AP Photo/Wilfredo Lee)

TORINO – L’occasione del rilancio diventa l’ennesima opportunità persa. Dopo un sabato da leone Charles Leclerc esce ancora una volta a mani vuote dalla gara, tradito dalla sua Ferrari mentre era in testa in una domenica da incubo per gli uomini di Maranello. La F1-75 lascia a piedi prima Carlos Sainz, a causa di un guasto idraulico, e poi il monegasco, alle prese con un problema alla power unit. La Red Bull approfitta del regalo e piazza una doppietta a Baku che pesa un macigno in ottica classifica mondiale: Max Verstappen si porta a +34 sul rivale, con Sergio Perez che balza al secondo posto a -21 dal compagno di box. L’harakiri del Cavallino Rampante finisce per premiare anche George Russell, che completa il podio davanti a uno stoico Lewis Hamilton (condizionato da fastidi alla schiena) su una Mercedes che, al netto del problema del saltellamento, dà qualche segnale di vita in vista della proseguimento della stagione.
Oltre a un competitor fortissimo come il campione del mondo in carica, al quinto successo in questo 2022 su otto gare disputate, la Ferrari si ritrova ad affrontare un altro nemico, invisibile ma ancor più pericoloso: l’affidabilità. Il doppio ritiro di natura tecnica mancava dall’Australia del 2009 e non può essere considerato casuale, visto che si tratta del secondo in tre gare per Leclerc. In Azerbaigian nessuna monoposto motorizzata Ferrari si è piazzata in top 10, oltretutto anche la Haas di Kevin Magnussen e la Alfa Romeo di Guanyu Zhou, entrambe supportate da power unit di Maranello, si sono dovute fermare per problemi tecnici. La chance per rifarsi è dietro l’angolo, il Gp del Canada è in programma domenica prossima, ma questo appuntamento in back to back al tempo stesso non permetterà agli uomini in rosso di indagare in maniera approfondita sui motivi di questi stop. “Sono due ritiri che ci penalizzano per quello che era l’andamento della gara, Charles era in testa grazie a una bella strategia di squadra. L’affidabilità è una preoccupazione, ma come non ci eravamo esaltati a inizio stagione così non ci abbattiamo oggi – ha evidenziato il team principal Mattia Binotto – Per vincere l’affidabilità deve essere perfetta, noi non lo siamo ancora. Lavoreremo, questa squadra è in grado di farlo”.

Il morale in squadra è basso, anche perché Leclerc, sorpreso allo start dallo spunto migliore di Sergio Perez, era riuscito a riprendere la leadership della corsa grazie alla sosta anticipata ai box in regime di virtuale safety car. Una manovra aggressiva e rischiosa che ha sorpreso Red Bull ma che alla fine si è rivelata inutile. Il fumo bianco proveniente dal motore sulla monoposto rossa nel corso del 21° giro è l’ultima immagine che resta di un weekend da incubo per la Ferrari. “Se si guardano le ultime tre gare sembra ci sia un problema di affidabilità, poi non so, non voglio dire tante cose perché non trovo le parole giuste. Ovviamente fa male – ha ammesso uno sconsolato Leclerc – Sono tre gare che la competitività c’è ma non abbiamo il risultato finale. Ora resettiamo, domani la motivazione ci sarà così come c’è adesso, ma non possiamo neanche ignorare questi punti persi”. Prova a guardare avanti anche Carlos Sainz, costretto al ritiro dopo pochi giri mentre si trovava quarto all’inseguimento di Verstappen. “Eravamo tranquilli, per questo la mia situazione e quella di Charles ci ha sorpreso. E’ la prima volta che abbiamo un problema a livello idraulico, ma sono convinto che impareremo da questo. Siamo una squadra unita, oggi non siamo contenti ma ci rifaremo – promette lo spagnolo – Non è un bel giorno per tutti i ferraristi ma il campionato è ancora lungo, possiamo ancora farcela, dobbiamo restare positivi e uniti”.

Nel frattempo però la Red Bull senza dar fondo a tutto il suo potenziale allunga ancora nel Mondiale piloti e semina il Cavallino Rampante nella classifica costruttori. Con Leclerc fuorigioco Verstappen sfata il tabù Baku ottenendo la sua 25/a vittoria in carriera, la prima in terra azera. “Abbiamo avuto un ottimo passo, abbiamo avuto cura degli pneumatici e siamo stati anche un po’ fortunati per il ritiro degli avversari – ha ammesso il campione del mondo in carica – La macchina era comunque ottima oggi, avrei avuto tutta la gara davanti. Sono felice del bilanciamento dell’auto. Abbiamo fatto una doppietta, è una bellissima giornata per noi”. Perez, dopo l’ottimo spunto al via, non è riuscito invece a tenere il ritmo dell’olandese e si è accontentato quindi del secondo posto, non senza una punta di rimpianto. “Il team radio del team che ha chiesto di far passare Verstappen? E’ stata la chiamata giusta, a quel punto Max era davanti. Su questa pista tutto può accadere, alla fine siamo riusciti a fare un uno-due, è un ottimo risultato per il team – ha spiegato il messicano accantonando la sua indole battagliera – Purtroppo ho perso la chance per fermarmi ai box durante la virtual safety car, avrei fatto una gara diversa. Alla ripartenza ho sfruttato troppo le medie e c’è stato un degrado troppo marcato. Dovremo capire quello che è successo, Max è stato più veloce nello stint con le medie, ci sono diverse cose da rivedere”. Mai quanto dalle parti di Maranello, per un Mondiale che dopo l’entusiasmo iniziale sembra tornato saldamente sotto controllo della Red Bull.

LaPresse

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