NAPOLI – La Dda getta acqua sul fuoco della faida di camorra scoppiata di recente a Casalnuovo. Dall’alba di ieri due uomini ritenuti a capo dei due clan rivali si trovano dietro le sbarre. I carabinieri del Nucleo Investigativo del gruppo di Castello di Cisterna e della tenenza di Casalnuovo hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto – emesso dalla Direzione distrettuale antimafia – a carico di Fabio Luino, 46enne, e Giancarlo Gallucci, 45 anni, entrambi di Casalnuovo, raggiunti da gravi indizi di colpevolezza per il reato di tentata estorsione continuata e aggravata della finalità e modalità mafiose. In particolare, l’attività investigativa condotta dai carabinieri ha permesso di raccogliere plurimi elementi indiziari a carico degli indagati, in ordine al tentativo di estorsione ai danni di due distinti imprenditori impegnati in lavori edili nel comune di Casalnuovo. Entrambe le vittime hanno denunciato, dimostrando coraggio da vendere, i tentativi di estorsione che avevano subito dall’uno e dell’altro indagato, rivolgendosi immediatamente ai carabinieri.
Le investigazioni hanno anche permesso anche di appurare che i fatti di fuoco avvenuti negli ultimi mesi a Casalnuovo, teatro di almeno tre stese, sono molto verosimilmente da ricondurre ad un conflitto in atto tra i clan locali per la supremazia nell’area. Il provvedimento eseguito è una misura precautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Durante l’esecuzione della misura, nel corso delle perquisizioni, i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna – agli ordini del capitano Andrea Coratza – hanno sequestrato un’auto blindata, tre sfollagente, due pistole sceniche senza tappo rosso, un mirino telescopico da arma lunga e un rilevatore di gps. Il materiale era nelle disponibilità di Luino. Quest’ultimo è ritenuto ai vertici del clan Rea-Veneruso; Gallucci viene indicato come capo dell’omonima cosca. Gallucci, domenica sera, aveva subito un duro attacco: un commando di fuoco aveva crivellato di pallottole la sua auto. Precedentemente era sfuggito a un agguato. Casalnuovo era sul punto di diventare teatro di una nuova e violenta faida. La Dda ha bruciato sul tempo la camorra.
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