NAPOLI – In principio fu “Libererò la Campania dalle ecoballe in tre anni”. Era il 2015. Dall’annuncio di Vincenzo De Luca i tre anni sono passati e le eco balle sono ancora lì. Più recentemente ha aggiunto: “Siamo pronti per uscire dal commissariamento della Sanità” e invece due ministeri hanno bocciato senza quartiere il suo operato. Addio sogni di gloria. Poi è arrivato il top, alla vigilia del referendum costituzionale del 2016. “Se perdo non è che mi dimetto, lascio proprio la politica”. Parole e musica di Matteo Renzi: che a dimettersi (da premier) si è dimesso, ma in politica – ahinoi – ci è rimasto eccome. Idem l’ancella Maria Elena Boschi: “Se Renzi perde mi dimetto come lui”. E infatti stanno tutti e due in Parlamento.
Picierno show
Come dimenticare poi l’ennesima fake news targata piddì? “A Napoli una 18enne inglese violentata due volte la stessa sera, anche dal soccorritore. Ogni giorno violenza sulle donne e stupri. Non se ne può più. È questa la sicurezza che garantisce il Ministro dell’Interno? Salvini lasci stare la propaganda e si occupi dei problemi veri”. Super Pina Picierno: ai pochi che ancora seguono le sue pagine social, lo scorso 26 luglio ha fatto credere che la colpa di un doppio stupro a Napoli fosse di Salvini. Peccato che all’epoca dei fatti il ministro dell’Interno fosse il ‘suo’ Minniti. Sipario? Ma neanche per sogno. Il bello deve ancora arrivare.
I selfie di Salvini e l’autogol democrat
Il bersaglio è ancora una volta Matteo Salvini. “Ai funerali di Stato per le vittime del crollo di Genova il ministro dell’Interno ha avuto il fegato di farsi un selfie con una delle persone in chiesa. Vergogna!”, hanno urlato indignati autorevoli esponenti del Partito Democratico. Su tutti i giornali d’Italia, quelli amici dei Benetton per intenderci, i soliti Corriere della Sera-Repubblica-Mattino, sono stati versati fiumi d’inchiostro sul ‘selfie di Salvini’ (neanche un rigo però sulle feste mangerecce dei padroni di Autostrade a Ferragosto). Peccato che le cose non siano andate proprio così, e a dirlo è proprio un’esponente del Pd.
La renzianissima Cristiana Alicata, esponente del movimento Lgbt ed ex esponente della direzione nazionale del Pd. “Ho visto l’intera scena del selfie di Salvini ai funerali di Stato – ha raccontato – Aveva accanto una ragazza, si è girato e si è trovato nella scena, poi immortalata dall’altro lato, nella foto che gira. Suggerisco ai dirigenti del Pd tanto concentrati su questo , di concentrarsi sul fatto che la Genova che era presente ha applaudito l’omelia dell’imam di Ancona (ma noi siamo concentrati su qualche applauso e qualche fischio). Quanto è complessa la realtà, eh. Che se Pd ha ricevuto fischi è perché ha governato e viene riconosciuto come potere. Sì anche la Lega governa e ha governato, ma il nostro msg di essere “potere” è passato più forte. Loro sono più bravi ad essere “uno di noi”.
Domandiamoci questo invece di commentare un istante. Se commentiamo gli istanti: come mai non gira la foto di Salvini che un minuto prima del selfie fa una carezza, dolcissima, ad un donna nera tra le persone a salutare chi arrivava? Una foto che nessuno ha fatto e forse sarebbe stata più forte da raccontare in contrasto alla politica omicida sui migranti di questo governo, in stretta continuità con quella del governo precedente, solo meno elegante. La narrazione deve essere sincera per arrivare al cuore. La sinistra ritrovi la sincerità. Non ne ha più. per questo non è più credibile. Non sono loro a vincere. Siamo noi a perdere”.
Fake news e noia
E pensare che glielo stanno spiegando in tutti i modi, al Pd e ai piddini. Ma niente, sono sordi. E ciechi. Quando gli conviene. Resta un fatto, incontrovertibile: gli unici che certamente si sono fatti un selfie a un funerale sono Barack Obama (a quello di Nelson Mandela) e Matteo Renzi (a quello di Tina Anselmi). Tutto il resto sono fake news. E noia, tanta tanta noia.
