NAPOLI – “Con decreto dirigenziale DG Tutela della Salute e Coordinamento del Sistema sanitario regionale n. 196 del 19/05/2022 sono state precisate le modalità di assegnazione delle sedi farmaceutiche”. Questo l’ultimo atto, datato al 20 maggio dell’anno scorso, del concorso straordinario per l’assegnazione delle sedi farmaceutiche, pubblicato nel 2013. Dieci anni di speranze deluse per i circa 500 farmacisti (per 200 sedi scoperte) inseriti in elenco che vogliono avviare l’attività in Campania, fra ricorsi alla giustizia amministrativa contro la graduatoria e la Regione che, in questa come in altre questioni, sconta la mancata nomina di un assessore alla Sanità da parte del presidente Vincenzo De Luca. Il concorso sarebbe dovuto servire ad attuare la legge Monti sulle liberalizzazioni, che comportava un aumento delle licenze, ma questa speranza è stata finora frustrata. Il concorso ordinario, bandito nel 2009, ha invece portato, non senza lungaggini e difficoltà, all’apertura di nuovi punti vendita. “Il concorso straordinario – dice un farmacista – è regolato da norme burocratiche che possono facilmente far scattare un ricorso. Manca la volontà politica degli organi di rappresentanza e alcuni gruppi di farmacie non vogliono che si aprano nuovi esercizi per evitare di perdere fatturato”. La vicenda era seguita direttamente dal responsabile del settore farmaceutico in Regione Ugo Trama, che però ha delegato altri dipendenti.
“Forse per fine anno – nota da parte sua Mario Flovilla, presidente di Federfarma Campania – si riuscirà a terminare gli interpelli. Peraltro, con l’ultima revisione biennale delle piante organiche, alcune zone hanno avuto una diminuzione delle farmacie. A volte mezzo punto in più o in meno fa scalare la graduatoria anche di 10 posti e qualche collega che contesta il punteggio attribuito dalla commissione regionale ha fatto ricorso”.
Il problema, nota il rappresentante di Federfarma, è anche politico: “Non abbiamo un assessore regionale alla Sanità: se ci fosse stata anche un’interlocuzione politica si sarebbe riusciti a seguire meglio la vicenda”.
Flovilla non condivide l’affidamento alle Regioni dell’assegnazione delle sedi: “Per me andava bene il vecchio sistema su base provinciale, sarebbe bastata qualche modifica. Prima il concorso provinciale veniva bandito e si espletava in poco tempo, mentre le maxi graduatorie regionali, con le proroghe, si protraggono per 9-10 anni: di norma dovrebbero durare 4 anni. Intanto, sono passati 10 anni e non si riesce a terminare il concorso del 2013. Già la procedura partì male, ci fu un ricorso contro la composizione della commissione esaminatrice che fu cambiata, ma poi i commissari originari vinsero la vertenza e tornarono al loro posto”.
Dagli uffici regionali fanno notare che i ricorsi contro la commissione prima e contro la graduatoria poi hanno causato ritardi e che se i giudici non sbloccano la graduatoria si può fare poco. L’ufficio legislativo sta comunque cercando, assicurano da Palazzo Santa Lucia, di evitare di dover attendere fino a settembre, mese dell’udienza decisiva al Tar, per sbloccare la graduatoria. Intanto, però, chi sperava nel concorso del 2013 per aprire la propria farmacia ha perso 10 anni.
Farmacie, 10 anni persi per le aperture
Flovilla (Federfarma): De Luca non ha mai nominato un assessore regionale alla Sanità