Farsa a cinque stelle, pronti per l’ultimo atto

Foto LaPresse/Emiliano Albensi

Preparatevi, sta per andare in scena l’ultimo atto della farsa pentastellata.
L’ultimo in ordine di tempo ma non quello finale, almeno nelle intenzioni di Beppe Grillo e compagnia teatrante. E sì, perché se i nostri “portavoce” dovessero decidere, nel prossimo futuro, di abbandonare il carrozzone partitico del governo Draghi, lo faranno per un solo scopo.
Lo stesso che perseguono da quando hanno poggiato il sederone sugli scranni del Parlamento: restare chiusi nella scatoletta di tonno più a lungo possibile.
Ormai praticano la politica politicante meglio (si fa per dire) dei vecchi volponi della Prima Repubblica.
E sono consapevoli del fatto che rimanendo in maggioranza non avrebbero alcuna speranza di tornare a bivaccare a spese dei contribuenti dopo le prossime Politiche. Al momento i sondaggi li danno al 15%, ma si rendono benissimo conto del fatto che è una stima molto generosa.
Con il taglio dei parlamentari quella percentuale potrebbe garantire la rielezione a non più di 90 grillini.
Dall’opposizione potrebbero tornare a blaterare di privilegi, di casta e di “vecchia politica”. E questo, nei loro sogni, basterebbe a far dimenticare agli italiani lo spettacolo indecoroso che hanno dato negli ultimi anni, dal “mai alleanze” alle esperienze di governo con Matteo Salvini, Matteo Renzi, Silvio Berlusconi (e Luigi Cesaro), Letta nipote, Mario Draghi, Roberto Speranza e chi più ne ha più ne metta.
Purtroppo per loro, però, questa commedia l’hanno ripetuta troppe volte. E per coinvolgere il pubblico non basterebbe il metodo Stanislavskij.

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