AMSTERDAM – Fiat Chrysler Automobiles celebra domani ad Amsterdam l’assemblea che approverà il primo bilancio con la firma sull’ultima riga del nuovo amministratore delegato, Mike Manley. Non sarà l’uomo che ha portato l’assise nella capitale olandese, Sergio Marchionne, a rispondere alle domande dei soci per la prima volta dopo 14 anni, dopo la scomparsa avvenuta nel luglio dello scorso anno.
Fca vota il bilancio
Il presidente, John Elkann, accoglierà gli azionisti negli uffici dell’advisor legale Freshfields Bruckhaus Deringer nella tarda mattinata. Oltre al bilancio 2018 e alla conferma degli amministratori in cda, richiesta dalla legge olandese, gli azionisti voteranno l’ingresso nel board come esecutivo del direttore finanziario, Richard Palmer, nell’ottica di rendere più efficiente il suo supporto a Manley.
Conti record per il 2018
Il capo azienda presenta dei conti “record” per il 2018, che vedono un utile netto adjusted di 5,047 miliardi di euro. In crescita del 34% rispetto al 2017, e un utile netto di 3,6 miliardi (+3%). I ricavi netti sono stati di 115,4 miliardi (+4%). Per Manley sarà l’occasione di rispondere ai soci sulle ultime questioni emerse.
Verso un accordo Manley-Tavares?
Se sembra ormai soltanto una speculazione quella di una fusione con Psa, non è invece del tutto escluso che Manley e il suo omologo Carlos Tavares possano valutare altre opportunità che permettano un miglior utilizzo del capitale. Ad esempio Bloomberg ha scritto nelle scorse settimane che ci sarebbero trattative per una eventuale alleanza per una ‘superpiattaforma’ europea dell’auto. Discussioni che potrebbero essere annunciate entro giugno.
L’intesa Fiat-Tesla contro l’inquinamento
Il Financial Times, invece, ha parlato di un accordo tra Fiat Chrysler e l’elettrica Tesla per permettere a Fca di rispettare i limiti europei sulle emissioni di CO2 previsti per il prossimo anno. Il quotidiano della City londinese ha scritto di “centinaia di milioni” a favore del gruppo guidato dal ceo Elon Musk per sfruttare un regolamento europeo che consente di acquistare crediti da un altro gruppo o da un marchio dello stesso gruppo per compensare eventuali sforamenti delle proprie emissioni. Fca non ha confermato direttamente l’accordo, ma ha ribadito il proprio impegno per la riduzione delle emissioni inquinanti su “tutti i veicoli”.
L’assemblea dei soci
Nei giorni scorsi, inoltre, Fca ha raggiunto un accordo da 110 milioni di dollari (costo coperto da una polizza assicurativa) proprio con i soci che l’accusavano di presunte informazioni fuorvianti sul diesel e il rispetto delle norme Usa in materia. Il gruppo, pur venendo incontro agli azionisti, continua a negare ogni addebito. Ad Amsterdam l’assemblea dei soci di Fca sarà seguita da quella di Ferrari e preceduta dall’assise di Cnh Industrial. Quest’ultima società della galassia Exor dovrebbe annunciare presto la data dell’Investor Day per il piano strategico, da tenersi entro il 2019.
(AWE/LaPresse/di Lorenzo Allegrini)