Federer, tutti i numeri del disastro allo Us Open

Dieci doppi falli e 75 errori gratuiti, le statistiche irriconoscibili del Re di Basilea sconfitto a Flushing Meadows dall'australiano John Millman, numero 55 del mondo

LAPRESSE / AFP
NEW YORK – Parlare di Federer e di numeri è consueto. Inusuali, questa volta, sono proprio le cifre. Perché se parliamo di un misero 49% di prime in campo, di dieci doppi falli, tra cui due consecutivi nel tie break del quarto set e soprattutto di 75 errori gratuiti, allora King Roger ne esce irriconoscibile. E’ fuori dallo Us Open 2018 il Goat di Basilea, numero due del ranking e del tabellone. E’ caduto nell’ultimo Major dell’anno in corso a Flushing Meadows contro l’australiano John Millman, al 55esimo posto della classifica Atp. Un’impresa per il 29enne di Brisbane che è uscito quasi incredulo dal campo dopo 3 ore e 34 minuti di gioco con il punteggio di 3-6 7-5 7-6 7-6 ripetendo: “Ho battuto il mio idolo”. Sì, perché a quel primo set che era sembrato una passeggiata sono seguiti tanti, troppi giri a vuoto.
Il vincitore incredulo a fine gara: “Ho battuto il mio idolo”
Tradito da una prima di servizio che proprio non girava. E qui tornano i numeri. Perché a Re Roger non accadeva di essere eliminato tanto presto da uno Slam dal 2015, quando andò fuori al terzo turno dell’Australian Open. A Flushing Meadows ha scritto il suo nome nell’albo d’oro consecutivamente dal 2004 al 2008 e puntava, dieci anni dopo a fare cassa. O quanto meno risultato. Era consapevole che avrebbe incrociato la racchetta con un rinato Djokovic e che sarebbe stata dura, ma non avrebbe probabilmente immaginato di non arrivarci neppure a quello scontro diretto. Per Federer uscita amara dopo il ko nei quarti di finale a Wimbledon contro Kevin Anderson. E tornano ancora i numeri. Perché solo in un’altra occasione Federer, dopo essere stato tradito dal servizio (uno dei punti di forza del suo gioco) ha perso con un giocatore fuori dai primi 50 del ranking dopo essersi aggiudicato il primo set. Accadde nel 2013 a Wimbledon contro l’ucraino Sergiy Stakhovsky.
“Troppo caldo, non respiravo. Ero quasi felice che il match fosse finito”
Nella calda notte newyorkese è calato il gelo, ma solo a fine partita. “Ero quasi felice che la partita fosse finita – ha affermato Roger –. Faceva davvero molto caldo, era una di quelle notti in cui sentivo di non riuscire a prendere aria: è una delle prime volte che mi è successo. Però – ha aggiunto – il mio avversario è stato in grado di affrontare meglio questa situazione”. Dalla sua onori a John Millman. Il tennista di Brisbane entrerà per la prima volta tra i top 40 del ranking, a prescindere dal risultato del match dei quarti contro Novak Djokovic, suo prossimo avversario. Forse insormontabile.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome