Roma, 21 mag. (LaPresse) – “Il colpo di mano non è riuscito. L’Erborista professionista rimane saldamente al suo posto a garanzia dell’uso corretto e della qualità delle piante officinali”. Così in una nota Fei – Federazione Erboristi Italiani sull’approvazione de decreto legislativo per il riordino del settore delle piante officinali. “Da quanto ci risulta – prosegue Fei – possiamo affermare che con l’approvazione del decreto legislativo in materia di coltivazione, raccolta, e prima trasformazione delle piante officinali, si è finalmente esaurito il travagliato iter normativo che nel tentativo di procedere alla semplificazione e al riassetto della normativa vigente in materia di piante officinali, prevedeva in modo del tutto arbitrario la soppressione della figura professionale dell’erborista”.
“L’imponente impegno politico-sindacale – continua il comunicato – profuso da Fei–Confcommercio, ha infatti scongiurato la cancellazione della nostra professione. In ogni caso siamo molto critici sul testo approvato, che garantisce all’agricoltore la libera coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali alla stregua di qualsiasi attività agricola senza le necessarie competenze tecnico-scientifiche proprie degli erboristi qualificati con i corsi universitari in Scienze e Tecnologie Erboristiche”.
Secondo Fei, inoltre, “la raccolta spontanea è un’attività che deve prevedere conoscenze particolari al fine di evitare pericolosi errori, come pure pratiche quali la distillazione e la manipolazione delle piante officinali che non possono essere lasciate a personale non qualificato”. “Gli Erboristi italiani, forti della loro storia e tradizione, unica al mondo, sapranno sfruttare questo momento critico per un forte riconoscimento della loro professionalità a garanzia della qualità delle piante officinali che come veri esperti sapranno valutare a tutela della salute del consumatore che non può essere lasciato alla mercé di soggetti non adeguatamente preparati”, conclude il comunicato.