Fibrillazione a Miano, scontro tra gli Scognamiglio e i Pecorelli: usura con i soldi della droga

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Giovanni Scognamiglio e Oscar Pecorelli

NAPOLI – Nel cuore di Napoli, il quartiere di Miano si conferma ancora una volta teatro di una feroce guerra di camorra che, dietro lo spettro della violenza, nasconde un intricato sistema criminale in continua evoluzione. Le due famiglie protagoniste di questo scontro sono gli Scognamiglio, eredi del potente clan Balzano, e i Pecorelli, che hanno preso il posto dei Cifrone. Due cosche opposte non solo per tradizione ma anche per controllo territoriale: gli Scognamiglio sono subentrati alla cosca di “abbasc Miano”, mentre i Pecorelli al clan di “ncopp Miano”.

Negli ultimi mesi, le indagini delle forze dell’ordine hanno messo in luce un inquietante cambiamento nelle dinamiche criminali. La camorra, da sempre nota per il suo traffico di droga, ha ampliato i suoi affari puntando con decisione su attività meno visibili ma altrettanto redditizie: il riciclaggio e l’usura. Questo doppio binario di affari, basato sull’investimento dei proventi illeciti, ha trasformato Miano in una piazza non solo di spaccio ma anche di un pericoloso sistema di prestiti a tassi usurari e movimentazioni di denaro sporco. Il clan Scognamiglio, che ha raccolto l’eredità dei Balzano – una delle famiglie storiche di Miano – è ormai noto per il controllo capillare del territorio “abbasc Miano”, la zona bassa del quartiere. Qui, oltre allo spaccio, si registra una vera e propria rete di usura che si insinua nella vita quotidiana di commercianti e piccoli imprenditori, costretti a rivolgersi ai clan per ottenere prestiti a condizioni capestro, spesso con la minaccia implicita della violenza. Parallelamente, i Pecorelli hanno consolidato il loro potere “ncopp Miano”, la parte alta del quartiere, subentrando ai Cifrone, un altro gruppo criminale storico ma ormai indebolito.

La convivenza tra le due famiglie è da tempo segnata da tensioni che hanno fatto registrare negli ultimi anni episodi di sangue e intimidazioni. Tuttavia, quello che emerge oggi è una vera e propria competizione economica per il controllo dei flussi di denaro pro- venienti da attività illecite, dove lo spaccio non basta più. Gli investigatori sottolineano come il riciclaggio e l’usura stiano diventando il nuovo terreno di scontro, trasformando le cosche in sofisticate “imprese criminali” capaci di manipolare il tessuto economico di Miano, dove una volta c’era il potere incontrastato dei Lo Russo, e di allargare la loro influenza ben oltre i confini del quartiere.

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