Fico: “Lavoro all’alternativa a De Luca”

Intanto il presidente della Regione strizza l’occhio ai 5 Stelle sulle alleanze e apre agli esponenti meno ostili alla sua maggioranza

Regionali, Fico flirta con il Pd
Regionali, Fico flirta con il Pd

NAPOLI – L’ex presidente della Camera Roberto Fico lavora all’alternativa di sinistra a Vincenzo De Luca alle prossime Regionali, anche se al momento non vuole sentir parlare della propria candidatura a presidente. “Al momento è una candidatura che non esiste, se ne parla nei retroscena e sui giornali. A me quello che interessa è costruire sicuramente un’alternativa nel Paese e nella regione Campania con il M5S e le altre forze progressiste” ha detto Fico, attualmente presidente del Comitato di garanzia del Movimento 5 Stelle, nel corso della trasmissione radiofonica ‘Giù la maschera’ su Radio 1 Rai.
“Lavorerò in tutto il paese, a partire dalla Campania e dal sud – ha aggiunto – per portare le tematiche importanti per il M5S alle europee e aiutare i candidati che ci saranno a fare un buon lavoro. La mia voglia di partecipare non si chiude in una candidatura ma si apre nel lavoro che sto facendo sul territorio”.
Parlando del suo percorso politico, Fico ha poi detto: ‘’Sono rimasto al posto mio, sempre nel Movimento 5 Stelle. Altri non lo hanno fatto: soprattutto Luigi Di Maio che ha voluto fondare un’altra forza politica in un momento complicato per l’Italia: io non l’ho condiviso in alcun modo. Alessandro Di Battista ha fatto un’altra strada. Devo dire che è molto tempo che non mi sento con nessuno dei due”.
Intanto, De Luca ha parlato, presentando il suo libro, di un’alleanza a suo sostegno che vada “da Azione al movimento 5 Stelle”. Verosimile che il governatore punti a raccogliere consensi fra gli esponenti pentastellati meno ostili al suo governo regionale.
E intanto, un deluchiano doc come Giuseppe Sommese inneggia al fronte moderato dopo la vittoria elettorale al Comune di Villaricca, che “dimostra ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, che anche in Campania e a Napoli come nel Paese, si vince quando le forze riformiste, moderate e civiche, che parlano alla maggioranza degli elettori, convergono in un progetto comune. I campi, larghi o lunghi che siano, soprattutto se a trazione radicale e populista, non convincono e non vincono, perché non sono in grado di governare”.

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