Firenze, 22 indagati per il crac del Centro ippico toscano: anche nomi eccellenti

Bancarotta fraudolenta e sottrazione di beni dell'attivo fallimentare le ipotesi di reato.

©Lapresse

FIRENZE – Notificati 22 avvisi di conclusione delle indagini ad altrettante persone, tutte considerate esponenti del cosiddetto ‘salotto buono di Firenze’, nell’ambito dell’inchiesta della procura fiorentina sul crac del Centro ippico toscano. Bancarotta fraudolenta e sottrazione di beni dell’attivo fallimentare le ipotesi di reato. Ad anticipare questa mattina gli sviluppi dell’inchiesta sono i quotidiani La Nazione e Corriere Fiorentino.

Gli inquirenti vogliono approfondire come si sia determinato il buco nei bilanci tra i 5 e i 7 milioni di euro, se si considera anche la seconda holding, la Società toscana per il cavallo da sella, alla quale facevano capo le proprietà immobiliari dell’area su cui sorge il Centro ippico: quarantamila metri quadrati fra l’Arno e il parco delle Cascine. I capi di imputazione, che i pm Luca Turco e Christine Von Borries contestano a vario titolo agli indagati, sono 12, tra presunte omissioni, mancati controlli, rischiose operazioni di accesso al credito. Sotto la lente dei magistrati della procura di Firenze anche la gestione del parco cavalli, con la cessione di alcuni esemplari a prezzi che gli inquirenti riterrebbero troppo bassi rispetto al reale valore.

(LaPresse)

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