Fisco, Bonomi: “Bene ridurre le imposte ma priorità a tagliare i contributi non Irpef”

L'intervento del presidente della Confindustria

Carlo Bonomi (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

TORINO – “Per noi la legge di Bilancio era e resta occasione per il rilancio del Paese. Purtroppo, se verrà confermato questo impianto, compresa la manovra sulle tasse, rischia di essere un’occasione persa”. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervistato dal Corriere della Sera in merito alla ‘bocciatura’ da parte dell’organizzazione rappresentativa dell’intesa tra governo e maggioranza sul taglio delle tasse.

Alla domanda ‘cosa non funziona’ in riferimento alla manovra, Bonomi risponde: “Tante cose. Se prendiamo l’Irpef non c’è un reale sostegno alle fasce più deboli mentre lo sconto maggiore si concentra sulla fascia di reddito tra 40 e 45mila euro. Per le imprese non c’è nulla. Anzi, nel resto della manovra ci sono una serie di interventi che minano la crescita delle aziende. Mi riferisco al decalage su Transizione 4.0, all’abolizione del patent box, alla modifica del riallineamento patrimoniale degli asset delle imprese. Tutto il contrario dello stimolo agli investimenti funzionali alla transizione verde e digitale, come indicato nel Pnrr. Non solo. Non c’è nulla per giovani e donne, ma si dà il grosso del taglio delle tasse a fasce sociali che non sono le più deboli”.

‘Lei propone 13 miliardi. Dove trovare gli altri 5?’ “Le risorse ci sarebbero – precisa Bonomi – se ci fosse la volontà di andare nella direzione giusta. Che secondo noi è quella di un taglio del cuneo riducendo di due terzi i contributi a carico dei lavoratori e di un terzo quelli sulle imprese. In questo modo il beneficio sarebbe universale, si alzerebbe il netto in busta paga, spingendo la domanda, e si ridurrebbe il costo del lavoro migliorando la competitività, tanto più che ora le imprese manifatturiere sono gravate dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Se poi si volesse essere ancora più selettivi, il taglio del cuneo si potrebbe concentrare su giovani e donne. Invece le risorse sono state messe su prepensionamenti e reddito di cittadinanza. Le imprese continueranno a fare il loro dovere per competere sui mercati, ma ci dispiace che ancora non si sia compreso quali sono le componenti per spingere la crescita”.

(LaPresse)

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