Fisco, fatture false a Roma per 100 milioni: 20 milioni di sequestri, 21 misure

I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, stanno eseguendo una serie di sequestri

Guardia di Finanza
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA – Fisco, fatture false a Roma per 100 milioni: 20 milioni di sequestri, 21 misure. I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, stanno eseguendo una serie di sequestri preventivi diretti e per equivalente nonché misure interdittive personali, emesse dal gip del Tribunale di Roma nei confronti di soggetti appartenenti ad un’organizzazione criminale dedita all’emissione di fatture false, al riciclaggio e all’auto-riciclaggio.

Le investigazioni hanno disarticolato un sodalizio criminale responsabile di evasioni fiscali per oltre 100 milioni di euro e operazioni di riciclaggio e auto-riciclaggio di proventi illeciti per oltre 55 milioni di euro.

L’organizzazione colpita già nel 2017

L’organizzazione era stata gia` stata colpita alla fine del 2017, quando furono arrestati, sempre su disposizione del gip capitolino, 4 imprenditori romani ritenuti gli ideatori del complesso sistema di frode.

Le successive indagini espletate hanno consentito di individuare ulteriori soggetti, attivi all’interno della struttura criminale, cui erano assegnati compiti ben determinati, quali la costituzione di societa` cartiere, la predisposizione di false fatture ed il riciclaggio del denaro corrisposto a fronte del pagamento dei documenti fiscali emessi. Significativa, in tal senso, anche l’attivita` di procacciamento dei nuovi clienti svolta da un commercialista romano, il quale, a conoscenza, per ragioni professionali, delle condizioni finanziarie dei suoi assistiti, li indirizzava abilmente a servirsi delle prestazioni dell’organizzazione.

I clienti finali, ai quali gran parte delle somme venivano poi retrocesse sotto forma di contanti, potevano cosi` avere la disponibilita` di denaro da utilizzare senza correre il rischio che le transazioni fossero tracciate attraverso i canali ufficiali.

L’indagine

L’indagine ha consentito di apprezzare la validita` dei plurimi presidi antiriciclaggio previsti dall’ordinamento italiano che, quando integrati dall’azione degli organi investigativi, consentono anche di intercettare gravi fenomeni di evasione fiscale e di utilizzo illecito del contante: infatti, grazie alle numerose segnalazioni di operazioni sospette elaborate dai diversi intermediari finanziari e poi approfondite dai finanzieri, sono state individuate le anomale movimentazioni nei conti bancari dei membri del sodalizio.

Esemplare e` il caso di uno dei soggetti attinti dagli odierni provvedimenti in esecuzione, che, pur disoccupato e nullatenente, ha visto in circa sei mesi transitare sul proprio conto bancario oltre 5 milioni di euro.

Ora, dunque, l’AG capitolina ha emesso, nei confronti dei capi e dei loro piu` stretti collaboratori, una misura di sequestro preventivo e per equivalente per un importo totale di circa 20 milioni di euro, quale profitto dei reati di omessa presentazione delle dichiarazioni IVA, emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio ed auto-riciclaggio, nonche´ il sequestro preventivo di 12 societa` cartiere e di 1 sito internet.

Le misure cautelari

A 21 persone fisiche, clienti dell’organizzazione criminale, sono state notificate altrettante misure cautelari di interdizione all’esercizio di attivita` professionale, d’impresa e dagli uffici direttivi.

I militari stanno procedendo al blocco dei saldi dei conti correnti e degli altri rapporti finanziari intestati o riconducibili agli indagati, compresi depositi titoli e cassette di sicurezza, nonche´ a numerose perquisizioni locali finalizzate al reperimento di denaro contante, titoli al portatore e altri valori nella loro disponibilita`.

Oltre 50 i militari impiegati che hanno operato nelle province di Roma e Latina.

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