Fitto: “Mandiamo a casa il governo delle baruffe”

Fitto
Foto Roberto Monaldo / LaPresse

NAPOLI – Ministro, governatore della Puglia, per anni considerato ‘delfino’ di Silvio Berlusconi e futuro leader del centrodestra. Poi lo strappo col Cavaliere e un lungo percorso con Direzione Italia che lo ha portato fino all’intesa con Giorgia Meloni. Raffaele Fitto oggi è candidato all’Europarlamento nella circoscrizione Sud per Fratelli d’Italia e in questi giorni è in tour in Campania. A ‘Cronache’ ha raccontato la sua visione per il futuro del Mezzogiorno e lanciato la sfida al governo dei litigi.

Onorevole Fitto, che contributo intende dare per il Sud nel prossimo Parlamento europeo?

Sono stato tra i relatori del nuovo regolamento per l’utilizzo dei fondi europei e abbiamo ottenuto risultati importanti in termini di sempliflicazione burocratica e di obiettivi raggiunti. Siamo in piena programmazione con risultati scarsi sulla qualità e la quantità della spesa. Il Sud deve giocare un ruolo da protagonista in questa partita.

C’è futuro per la Napoli-Bari?

Potrei rimandare a una delibera Cipe del 2011 dove c’era la giusta concentrazione di interventi e c’erano le risorse la Napoli-Bari. Il tema infrastrutturale è fondamentale. Abbiamo bisogno di concentrare l’uso delle risorse europee, invece di disperderle in mille rivoli clientelari. 

A Napoli, dopo il ferimento della piccola Noemi, si spara in un ospedale. Quale sarebbe la risposta giusta per restituire sicurezza ai cittadini?

Sicuramente è importante intervenire come stanno facendo forze dell’ordine e magistratura. Esiste un problema immediato sul fronte della repressione, ma più di tutto c’è bisogno di politiche che abbiano una visione più lungimirante. Occorrono politiche sociali, occupazionali e investimenti che portino una crescita che possano valorizzare la reazione della parte buona della Campania, che è la stragrande maggioranza.

Mi sembra di capire che non considera efficace il Reddito di cittadinanza…

Che sia un fallimento lo dicono i numeri. E’ lontanissimo da quelle che erano le promesse, credo che nei prossimi mesi scopriremo come questo strumento abbia creato dei grandi problemi, invece di offrire soluzioni. Andare in Europa, sforare il rapporto deficit-Pil come ha fatto questo governo e utilizzare le risorse per una spesa improduttiva come il Reddito è un grave errore. Ottenere maggiore flessibilità per realizzare il taglio della pressione fiscale e sostenere gli investimenti è, invece, la strada giusta.

Perché la scelta di candidarsi con Fratelli d’Italia?

Giorgia Meloni ha lanciato un progetto nuovo a settembre scorso e sono stato il primo ad accoglierlo e abbracciarlo. Ci sono coerenza e lealtà, è un progetto che guarda non ai prossimi giorni, ma ai prossimi anni per dare un nuovo volto al centrodestra. In Europa Fdi entra nel gruppo dei conservatori, al quale ho aderito nel 2015 diventandone poi vicepresidente. Il risultato delle Europee e la delegazione italiana dovrà avere peso a Strasburgo e incidere in una dinamica politica che vedrà i conservatori protagonisti.

Che rapporto vede in futuro con la Lega? Il centrodestra esiste ancora?

Il centrodestra, da aprile dell’anno scorso a oggi ha trionfato in sei regioni. Ora vincerà anche in Piemonte. L’unica vera coalizione vincente è quella del centrodestra. Il voto del 26 maggio deve interrompere questa anomalia del governo Lega-5Stelle. Insieme come unico punto in comune hanno quello di litigare. Si svegliano ogni mattina e bisticciano su qualcosa. La nostra crescita, invece, è un bel segnale, saremo la vera novità di queste elezioni. La Lega fa il suo percorso, noi siamo alleati con loro e ricostruiremo il centrodestra.

Quale sarà la migliore soluzione per individuare la leadership?

Gli strumenti possono essere il consenso elettorale o le primarie, vedremo. Penso che la lungimiranza del progetto di Giorgia Meloni indichi una strategia intelligente. E’ una giovane donna che conosco da tempo, con la quale ho collaborato al governo, e che ha tutto per puntare alla leadership della coalizione.

L’anno prossimo in Campania si voterà per le Regionali, cosa immagina per il dopo De Luca? Lega e Forza Italia già hanno detto a chiare lettere di voler indicare il nome del prossimo governatore…

Intanto vediamo il risultato delle Europee che è più importante delle rivendicazioni di parte. L’anno prossimo si voterà in diverse regioni, e confido in una sintesi politica o nelle primarie per trovare un candidato unitario che possa rappresentare un centrodestra capace di cambiare il futuro della Campania.

Si prepara a diversi appuntamenti elettorali nella nostra regione. Che messaggio vuole lanciare agli elettori di Napoli, Caserta, Salerno, Avellino e Benevento?

Sto venendo spessissimo in Campania, ho sempre avuto anche nelle ultime occasioni un bel riscontro, ho rapporti con tante persone, tanti amici. Collaboro, tra l’altro, con i consiglieri regionali Michele Schiano e Alberico Gambino con i quali abbiamo condiviso il progetto. Saremo parte di un importante progetto di rilancio della nostra parte politica e del centrodestra.

Dopo lo strappo che c’è stato in passato, come sono oggi i suoi rapporti con Berlusconi?

Per quanto mi riguarda si sono raffreddati. Ognuno ha fatto la sua strada. Gli auguro il meglio dal punto di vista personale e della salute. Poi vedremo come andranno le elezioni e commenteremo i numeri il 27.

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