NAPOLI – Fiumi, laghi e mari invasi dalla plastica. Stando ai dati di Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2022 il 32% dei campioni prelevati nelle acque costiere e lacustri del Belpaese, è risultato oltre i limiti di legge. Nel 2021 Legambiente ha presentato i primi dati riguardanti i fiumi italiani: osservati speciali per le microplastiche Volturno, Lambro, Isonzo e Tevere. E’ emerso che il fiume che bagna Roma è il corso d’acqua che presenta una densità di microparticelle maggiore, pari a 1,14 microparticelle/m3; Lambro e Volturno registrano rispettivamente una densità pari a 0,51 e 0,56, mentre l’Isonzo risulta quello meno concentrato, 0,02 microparticelle/m3.
Oltre alla questione microplastiche, preoccupa anche lo stato di salute di altri sette fiumi monitorati sempre da Legambiente: del Picentino (in Campania), del Po e del Panaro (in Emilia Romagna), del Noncello e del Tagliamento (in Friuli Venezia Giulia), del Tevere (sponda laziale e umbra) e dell’Esino (nella Marche). Qui su un’area campionata totale di circa 27600 mq sono stati trovati 5892 rifiuti, con una media di 589 rifiuti ogni 100 metri lineari e ancora una volta la plastica (76%) si conferma il materiale più trovato seguita, a lunga distanza, da vetro/ceramica (6%), metallo (6%), carta/cartone (5,8%), tessili (3,8%), gomma (1,1%). Il restante 1,1% è costituito da legno trattato, materiale Covid, oggetti in materiali misti, prodotti chimici/sintetici, bioplastiche, rifiuti da cibo. Nella top five dei rifiuti più trovati le salviettine umidificate in Tnt (17%), i frammenti di plastica (14%), seguiti da quelli in polistirolo (10%), da mozziconi di sigarette (9%) e per finire bottiglie e contenitori per bevande in plastica (6%).
Contro questa forma d’inquinamento si stanno muovendo i primi passi ma c’è ancora molto da fare. In primo luogo servono piani strategici che puntino ad eliminare gli scarichi inquinanti, inoltre è fondamentale implementare la rete dei controlli ambientali e ricorrere a misure risolutive come la riqualificazione dei corsi d’acqua e il miglioramento del servizio di depurazione. Nell’attesa di un intervento deciso delle istituzioni si fanno largo una serie di invenzioni che provano a risolvere l’allarme inquinamento nei corsi d’acqua.
Mr. Trash Wheel è un dispositivo che riesce a raccogliere la spazzatura che galleggia lungo i fiumi e a depositarla in una piccola discarica che, una volta riempita, viene portata via su una chiatta, per poi essere sostituita da una vuota. E’ stato inventato da John Kellett, che ha sviluppato l’idea osservando la spazzatura nel porto mentre camminava per andare al lavoro. Mr. Trash Wheel viene posizionato alla fine di un fiume, ruscello o altro sbocco e rimane fermo, aspettando che arrivino i rifiuti. Alimentato in modo sostenibile e costruito per resistere alle più grandi tempeste, Mr. Trash Wheel utilizza una miscela unica di energia solare ed idroelettrica per estrarre centinaia di tonnellate di rifiuti dall’acqua ogni anno.
La spazzatura che scorre lungo il fiume viene incanalata nella bocca spalancata di Mr. Trash Wheel. I bracci catturano la spazzatura che galleggia sopra e sotto la superficie. Alimentato dal sole e dalla corrente del fiume, un rastrello solleva i rifiuti dall’acqua e li porta sul nastro trasportatore che si muove molto lentamente, ma è abbastanza forte da sollevare tutto ciò che scende dal fiume, inclusi pneumatici, materassi e persino alberi. Quando la spazzatura raggiunge la parte superiore del nastro trasportatore, cade in un cassonetto situato su una chiatta galleggiante separata. Una volta che il cassonetto si riempie, viene rimorchiato e sostituito con un cassonetto vuoto. E’ un dispositivo che viene utilizzato ormai da anni per ripulire le acque di Baltimora. Il quantitativo massimo di rifiuti che Mr. Trash Wheel ha raccolto in un solo giorno è di 38mila libbre (circa 17mila chilogrammi).
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