Forza Italia contro il Governo per il cantiere dell’alta velocità in Val Susa

Si prende di mira direttamente il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e il Movimento 5 Stelle di cui è espressione

©MAURO SCROBOGNA / LAPRESSE
di Elisabetta Graziani

ROMA (LaPresse)Forza Italia all’assalto del Governo dopo gli scontri in Val Susa contro il cantiere dell’alta velocità tra Francia e Piemonte. Gli azzurri attaccano in batteria l’esecutivo ‘silente’ fino a portare allo scoperto il loro alleato politico – ma non di governo – Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno ‘lascia ad altri le polemiche’ e chiarisce di aver ringraziato subito le forze dell’ordine. Lui, il sostegno alle divise, lo esprime con i fatti e non solo a parole come fa “qualche parlamentare di opposizione”. Un esempio? La dotazione di pistole elettriche o l’impegno per stipendi più adeguati.

Dalle fila di Forza Italia allora il bersaglio diventa più definito 

Si prende di mira direttamente il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e il Movimento 5 Stelle di cui è espressione. Non è un mistero che il partito di Silvio Berlusconi punti a incrinare i rapporti fra Lega e M5S, sottolineandone ogni volta le contraddizioni. Il vice capogruppo di Forza Italia alla Camera Simone Baldelli chiede a Toninelli di riferire in aula per chiarire la posizione del governo sul Tav. Maria Stella Gelmini denuncia il “silenzio assordante” dei gialloverdi e si schiera dalla parte delle forze dell’ordine. La capogruppo al Senato Anna Maria Bernini si chiede da che parte stia l’esecutivo e definisce “imbarazzante e preoccupante” il silenzio del premier Giuseppe Conte e dei suoi ministri.

Lo stesso fanno Mara Carfagna, Lica Ronzulli, Elisabetta Gardini, Deborah Bergamini, Giorgio Mulè, Maurizio Gasparri. Un elenco che sembra non dover finire e che lascia intravedere qualcos’altro.

Si consuma infatti tra gli azzurri un dibattito interno sul futuro del partito. Sembra sempre più chiaro che nella forza politica coesistano due linee, una più vicina al governatore ligure Giovanni Toti, favorevole a una formazione unica (i cui contorni restano da definire) con la Lega, e una che ha in Antonio Tajani il suo rappresentante più illustre. Il presidente del Parlamento europeo è portatore della ‘linea Berlusconi’, per un rinnovamento ma in continuità con il passato. E la scarica di messaggi arrivata contro il governo dimostra che la corrente fedele all’ex Cavaliere è ancora molto folta.

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