Parigi, si finge vittima dell’Isis, denunciata 32enne

Le autorità hanno disposto cure psichiatriche per la giovane, accusata di truffa aggravata e falsa testimonianza

/ AFP PHOTO / Thomas SAMSON

PARIGI – Sdegno e tanta incredulità oggi in Francia per la beffa portata avanti da una trentaduenne. La donna raccontava di essere tra i sopravvissuti agli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi. Quel giorno persero la vita centinaia di persone, colpite dalla furia omicida dei miliziani dell’Isis. C’è chi ancora piange le vittime, chi ha ancora nelle orecchie gli spari dei killer, e chi invece, come Alexandra D., ha lucrato senza ritegno su una delle stragi più atroci degli ultimi anni.
La giovane aveva infatti raccontato una serie di bugie per ricevere un sussidio dallo stato pari a 20mila euro. Per sembrare più credibile, si era anche tatuata il motto di Parigi sul braccio.

Parigi, truffatrice inchiodata da un video

Troppe erano le incongruenze nei racconti che la donna faceva ai giornalisti. Una volta ha detto di essere stata sfiorata da una pallottola di kalashnikov mentre si trovava all’esterno del café Carillon, uno dei bar bersaglio dell’Isis. “Mi sono slogata solo il pollice“, ha riferito un’altra volta, per poi correggersi e tornare alla prima versione. Per farsi credere, mostrava anche una cicatrice che ha sul braccio.
Le inesattezze hanno iniziato a insospettire chi la circondava, fin quando la bugiarda non è stata smascherata da un video della Cnn. Nel filmato che l’ha inchiodata, la ragazza ammette di non esser stata presente al momento dell’attentato al bar. Allo stesso modo, non hai mai raggiunto i suoi amici Raphael e Nohémie, purtroppo per loro vittime vere dei terroristi.

La denuncia di Life for Paris

Life for Paris, l’associazione nata per riunire tutti i parenti delle vittime delle stragi, ha deciso di punire la beffa della ragazza, sporgendo denuncia contro di lei.
Guai e tanta vergogna ora per Alexandra, che dovrà affrontare un processo per truffa aggravata e falsa testimonianza.
La giovane potrebbe però cavarsela con poco. Le autorità giudiziarie avrebbero infatti disposto per lei delle cure psichiatriche, il che potrebbe giovare alla truffatrice.

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