MILANO – Tra un brindisi con le bollicine, una scarpetta nel pesto, un tweet e una ‘soffiata’, l’aria diventa sempre più pesante in Forza Italia. Le divisioni interne sono palesi e fanno accendere una spia preoccupante a circa 40 giorni dalle elezioni europee. Protagonisti di questo nuovo capitolo del partito azzurro sono Mara Carfagna e Giovanni Toti.
Forza Italia, il partito si spacca in vista delle Europee
La vicepresidente della Camera, in un’intervista a ‘La Stampa’, ribadisce che “Matteo Salvini non sarà il leader” del centrodestra e, sollecitata sulle possibili scissioni da Silvio Berlusconi da parte di chi vede nel ministro dell’Interno la bussola dei prossimi anni, spiega che “la discussione interna rientra nella fisiologia di un grande partito”, sottolineando che a suo modo di vedere Toti l’abbia già “consumata”. Di fatto.
La candidatura di Mara Carfagna
Letta fuori dal contesto, la risposta dell’ex ministro può apparire subito un attacco diretto al governatore della Liguria, ma il discorso è più ampio: “Berlusconi non può fare tutto da solo, il partito non può pesare sulle sue spalle: c’è bisogno di una struttura, organismi che si assumono responsabilità della linea politica, scelte sul territorio”. Una classe dirigente da scegliere celebrando un Congresso o affidando la scelta direttamente al Cav.
Scintille sui social tra Carfagna e Toti
La riflessione, però, non è piaciuta al collega di partito, che affida così a Twitter la controreplica: “Che bello leggere la rassegna stampa e scoprire i sogni dell’amica Carfagna: che Toti se ne vada da Forza Italia e dirigenti nominati. Continuiamo così, facciamoci del male”. La replica non si fa attendere e arriva sempre via social network: “Dai Giovanni, forza – scrive la deputata azzurra -. Svegliati, posa il bicchiere di caffè e vai oltre il titolo”.
Lo scontro diventa materiale ‘hot’ per i cronisti, che sperano in un incontro de visu tra i due, complice una degustazione di pesto ligure in programma alla Camera dei deputati proprio poche ore dopo lo scambio al vetriolo sul web. Il confronto, però, non avviene e Toti è ‘costretto’ alla photo opportunity solo con il vicepremier Salvini, armato di tozzo di pane per lisciare l’urna con la gustosa salsa di basilico ligure. Lo chiamano scherzosamente (dicono) ‘Patto del pesto’, e le tracce restano anche sulla camicia del responsabile del Viminale.
L’appello rivolto all’ex ministra
Non sarà, però, operativo alle prossime europee: Toti conferma che voterà per il capolista di FI, Silvio Berlusconi. Proprio sulla competizione del prossimo 26 maggio si consuma un altro scontro interno al partito. A poche ore dalla chiusura dei termini per la presentazione delle liste, due dirigenti di peso come Roberto Occhiuto e Paolo Russo, hanno chiesto che la classe dirigente nazionale ci “metta la faccia, a cominciare da Mara Carfagna, che in passato ha dimostrato grande radicamento elettorale al Sud e adesso potrebbe fare altrettanto nell’interesse di tutti”. Un appello accolto dall’ex ministra: “Se il partito lo ritiene utile sono a disposizione”.
Il ruolo ‘riformatore’ di Mara Carfagna nel partito di Berlusconi
Un gesto che suscita, però, le ire di una parte degli azzurri. Tanto che una ‘fonte’ anonima ipotizza Carfagna nel ruolo di “rottamatrice” del Cav con quello che definisce “un ‘golpe’ contro il partito”. Accusa respinta al mittente da ambienti vicini alla vicepresidente della Camera: “Nessun ‘golpe’, è una sollecitazione che arriva direttamente dai territori, in particolar modo dal Sud”. Tesi avvalorata dalla difesa pubblica proprio di Occhiuto, ma anche di personaggi del calibro di Osvaldo Napoli e Renato Brunetta, che bolla come “divertenti fake news” le invettive dell’anonimo ‘big’ azzurro.
(LaPresse/di Dario Borriello)