MADDALONI – Una lite familiare è sfociata in tragedia all’ora di pranzo di ieri, quando un uomo di 65 anni, l’ex guardia penitenziaria Mario Maccarone, è deceduto in seguito a un malore sopraggiunto durante un violento alterco con il convivente della figlia. Secondo una prima ricostruzione, intorno alle 13 in via Brecciame il confronto tra i due sarebbe degenerato fino a un’aggressione fisica: il giovane avrebbe sferrato un pugno al volto del suocero, che è caduto a terra riportando una ferita al labbro. Nei momenti successivi, mentre alcuni residenti accorrevano per prestare i primi soccorsi, le condizioni del 65enne si sono aggravate rapidamente. Nonostante l’intervento del vicesindaco Francesco Capuozzo, che ha tentato di rianimarlo in attesa dei sanitari del 118, e l’arrivo tempestivo dell’ambulanza, per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Il medico legale, giunto sul posto, ha ipotizzato che la causa del decesso sia stata un infarto sopraggiunto durante la concitazione, circostanza che dovrà essere confermata dagli accertamenti.
Sul luogo della tragedia erano presenti anche alcuni familiari. La figlia della vittima, sotto shock, avrebbe accusato il convivente di aver ucciso suo padre. Il giovane, prima di allontanarsi precipitosamente, avrebbe replicato: “Non l’ho fatto apposta”. E’ stato poi raggiunto dai carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Maddaloni e da quelli della Stazione; F.D.D, 31 anni, è stato de nunciato a piede libero. Poco dopo sono sopraggiunti anche due figli di Maccarone che, appresa la notizia, hanno dato sfogo alla rabbia danneggiando prima l’auto del presunto aggressore e successivamente assaltando la sua abitazione.
Ne è seguita una vera e propria caccia all’uomo, condotta sia dai familiari sia dalle forze dell’ordine, che al momento stanno cercando il giovane per ascoltarne la versione dei fatti. Le indagini, coordinate da polizia e carabinieri, dovranno chiarire con precisione la dinamica dell’episodio e accertare eventuali responsabilità penali. Le forze dell’ordine, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dovranno chiudere il cerchio delle indagini rilevando le eventuali responsabilità in capo al genero della vittima il cui corpo è stato trasferito all’Istituto di Medicina legale di Caserta.