PARIGI (Francia) (LaPresse/AFP) – Francia, il jihadista Peter Cherif dovrà tornare in carcere. Il jihadista Peter Cherif, condannato nel 2011 in Francia a cinque anni di reclusione per aver combattuto in Iraq nel 2004, è stato citato in giudizio dalla procura di Parigi. In vista dell’esecuzione della condanna e di una nuova imputazione. L’uomo, 36 anni, tra i jihadisti francesi più ricercati al mondo, è stato arrestato a Gibuti il 16 dicembre. Era scomparso nell’ultimo giorno del processo a suo carico in corso a Parigi per aver fatto parte di al Qaeda.
Dovrà presentarsi oggi davanti al giudice istruttore. Nel quadro di una nuova indagine e la procura ha fatto sapere di avere richiesto nei suoi confronti l’imputazione per ‘associazione criminale con fini terroristici’. Invece che la custodia cautelare. Questa inchiesta è conseguente a un’indagine preliminare aperta nel 2007. Secondo una fonte vicina all’inchiesta il dossier riguarda il soggiorno e le attività di Cherif in Yemen. Dove è diventato un esponente di punta di al Qaeda nella penisola araba. Una settimana dopo il suo arresto a Gibuti, il 36enne espulso sabato dalle autorità locali ed estradato domenica in Francia dove è posto in custodia cautelare.
Amico dei fratelli Kouachi, i responsabili della strage nella redazione di Charlie Hebdo che ha provocato 17 morti, Cherif è considerato una importante fonte di informazione dai servizi segreti occidentali e dalla polizia francese. Considerato dalla stampa come il regista dell’attentato al settimanale satirico, l’uomo non deve fronteggiare accuse dal punto di vista giudiziario per l’attacco del gennaio 2015 a Parigi nella sede del giornale.