Francia, sciopero e proteste di massa in 70 città contro la riforma delle pensioni

Secondo un conteggio di AFP basato sui dati ufficiali, almeno 585mila persone hanno manifestato

(Photo by RAYMOND ROIG / AFP)

PARIGI – Più di mezzo milione di francesi ha manifestato in 70 città contro la riforma delle pensioni, mentre un massiccio sciopero ha bloccato tutti i settori. Scontri e disordini si sono verificati a Parigi e gas lacrimogeni sono stati sparati dalla polizia anche in altre città. Tema incendiario in Francia (già nel 1995 scioperi e proteste avevano paralizzato il Paese per un mese), la riforma è al centro delle promesse del presidente Emmanuel Macron. Ora, il piano è di eliminare i regimi speciali e creare un sistema universale a punti. Arriva però in un contesto molto teso in vari settori, come quelli sanitario e scolastico, e dopo un anno di contestazioni dei Gilet gialli. “Niente più pensione, niente più pianeta, cosa ci resta?” e “Pensione a punti, pensione lontana, pensione senza nulla” sono alcuni degli slogan apparsi sugli striscioni.

Più di 500mila persone in piazza

Secondo un conteggio di AFP basato sui dati ufficiali, almeno 585mila persone hanno manifestato (esclusa dal conteggio Parigi, dove la Cgt ha parlato di 250mila persone, mentre a livello nazionale ha contato 1,5 milioni di persone). “E’ bello veder manifestare avvocati, Gilet gialli, operatori sanitari, vigili del fuoco”, ha detto il ricercatore Pascal Marichala, manifestando a Bordeaux. A Parigi, traumatizzata dalle violenze dei Gilet gialli, attorno al corteo sono stati dispiegati 6mila agenti. Incidenti e scontri si sono verificati vicino a place de la République, dove veicoli sono stati incendiati, vetrine di negozi frantumate e sono stati lanciati oggetti contro la polizia. Questa ha risposto sparando lacrimogeni. All’origine dei disordini, in particolare, un ‘black bloc’ di persone vestite di nero, con il volto coperto. A fine pomeriggio, la polizia ha contato 87 fermi. Il corteo principale, tuttavia, è proseguito pacificamente.

Trasporti bloccati a Parigi

Nel frattempo, lo sciopero ha bloccato i trasporti a Parigi, e 10 linee di metropolitana su 14 resteranno ferme anche venerdì. Sulle linee ferroviarie, Sncf ha annunciato la cancellazione del 90% dei Tgv e il 70% dei regionali. Interruzioni anche sulle connessioni internazionali (Eurostar, Thalys). Nel settore aereo, Air France ha cancellato il 30% dei voli interni e il 10% di quelli a medio raggio per venerdì, mentre la direzione generale dell’aviazione civile ha chiesto alle compagnie di ridurre del 20% i loro programmi di volo. Hanno protestato anche insegnanti, pensionati, studenti, avvocati, dipendenti del settore energetico, poliziotti. Anche la Tour Eiffel e altri musei parigini sono rimasti chiusi, in parte o del tutto.

La reazione di Macron

Di fronte alla mobilitazione, Macron è “calmo e determinato a portare avanti la riforma, in ascolto e consultazione”, ha fatto sapere l’Eliseo. Il premier Edouard Philippe, ha aggiunto, “verso la metà della settimana prossima” presenterà “l’architettura generale della riforma”. Il progetto preciso non è infatti ancora noto e il governo è sospeso su vari punti. L’esecutivo ha presentato il piano come “più chiaro” e “più giusto”, ma i detrattori prevedono la “precarizzazione” delle pensioni. Per la portavoce del governo, Sibeth Ndiaye, “restano margini di negoziazione”, anche perché il sistema potrebbe tener conto di “situazioni specifiche” come mestieri pericolosi e carriere lunghe. Vari sondaggi hanno mostrato che la maggioranza dei francesi si oppone, ma Macron a fine novembre è stato chiaro: “Non rinuncerò”.

(LaPresse/AFP)

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