PARIGI – Dopo mesi di rumors, è ufficiale. Eric Zemmour, ex opinionista televisivo di estrema destra con molteplici condanne per incitamento all’odio, è entrato nella corsa per la presidenza francese e ha avvertito i suoi sostenitori, dicendo loro che probabilmente saranno chiamati ‘razzisti’ per aver sostenuto le sue opinioni anti-immigrazione e anti-Islam che hanno già scosso la campagna elettorale.
Eric Zemmour ha ufficializzato la sua candidatura con un video diffuso sui social nel quale legge un testo parlando davanti a un grande microfono. La posa evoca le immagini dei discorsi radiofonici che De Gaulle pronunciava durante la seconda guerra mondiale mentre esortava la Francia a schierarsi contro la Germania nazista. Ma il messaggio è ben lontano da quello dello statista. Sullo sfondo, immagini di strade sporche e case fatiscenti, per portare avanti la sua visione della Francia come un Paese minacciato a morte dall’immigrazione e “in procinto di scomparire”. “Senti di non essere più nel Paese che conoscevi – dice Zemmour -. Ti senti straniero nel tuo Paese”.
Nel video, immagini di un insegnante di matematica, cuochi, dirigenti d’azienda in giacca e cravatta, un macellaio, un allevatore di bestiame: tutti uomini bianchi. Le persone di colore, al contrario, vengono mostrate mentre chiedono l’elemosina, a bordo di un treno affollato, in giro per una tendopoli disseminata di rifiuti. Altre immagini mostrano le strade di Parigi piene di musulmani inginocchiati durante la preghiera. “Non è più il momento di riformare la Francia, ma di salvarla”, dice Zemmour. “Ecco perché ho deciso di candidarmi alle elezioni presidenziali”. Un manifesto che Zemmour porta ai suoi elettori, mentre la Francia ancora attende l’ufficializzazione della candidatura di Emmanuel Macron per un secondo mandato.
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