MONTEACUTO VALLESE – E’ tornata libera, Annamaria Franzoni, e per la prima tappa della sua nuova vita ha scelto Monteacuto Vallese, frazione del comune di San Benedetto Val di Sambro, quattromila anime sull’Appennino bolognese. E’ tornata a vivere con suo marito Stefano Lorenzi e il figlio più piccolo. Il più grande vive all’estero. La donna, condannata nel 2008 a 16 anni per l’omicidio del figlio di tre anni Samuele avvenuto a Cogne il 30 gennaio 2002, è stata scarcerata ieri per buona condotta. Nel paesino di cui è originaria non hanno mai avuti dubbi: “E’ innocente”.
“Mai pensato fosse l’omicida di suo figlio, è un’ottima babysitter”
I riflettori illuminano il risveglio degli abitanti di Monteacuto Vallese. La vita scorre via lenta e tranquilla. Non un rumore fuori posto, non un movimento sopra gli schemi. Qualcuno che si incrocia in strada e parla della vicenda c’è. La piccola frazione arroccata sull’Appennino sposa la testa della non colpevolezza. Dal portone di uno stabile in via Ca’ dei sospiri si intravede la sagoma di un uomo. E’ il suo vicino di casa. “Abbiamo sempre pensato che fosse innocente – dice – Quando i nostri bambini erano piccoli lei faceva da babysitter e glieli affiderei anche oggi” .
Il sindaco: “Si chiude una tragica vicenda”
Non è abituata ai grandi palcoscenici, Monteacuto Vallese. Del ritorno alla libertà di Annamaria Franzoni parla anche il sindaco di San Benedetto Val di Sambro. “Con questo ultimo atto – spiega Alessandro Santoni – si conclude una vicenda giudiziaria fatta di corsi e ricorsi, dura e difficile per tutte le persone coinvolte. Da sindaco e da cittadino non posso che prenderne atto”.