NAPOLI – Inquinano e spaventano gli animali. I fuochi d’artificio che in questi giorni illuminano le feste patronali rappresentano una forma di avvelenamento dell’aria inutile ed ormai superata. I fuochi d’artificio sono composti da coloranti metallici, combustibile, e legante che serve a tenere insieme l’intera miscela. Tutte sostanze che, dopo lo spettacolo, finiscono nell’aria e quindi nei nostri polmoni e rappresentano comunque solo una quota degli inquinanti associati all’utilizzo dei prodotti pirotecnici. Sprigionano infatti anche polveri sottili (Pm10 e Pm2.5) che sono riconosciute dall’Organizzazione mondiale della sanità tra gli inquinanti atmosferici più direttamente legati all’insorgere di effetti negativi per la salute delle popolazioni esposte.
METALLI E GAS
Durante l’esplosione dei botti si sprigionano inquinanti gassosi. Tra questi biossido di azoto (NO2) e biossido di zolfo (SO2), monossido di carbonio (CO) e anidride carbonica (CO2), gas che vengono prodotti e liberati in grandi quantità durante la combustione dei fuochi d’artificio. Questi composti possono portare a problemi respiratori ed asma. I metalli usati per i coloranti dei fuochi d’artificio inoltre rimangono dispersi nell’ambiente per giorni dopo l’evento. Per realizzare i fuochi d’artificio vengono utilizzati anche metalli pesanti ed altamente tossici come il piombo, il cromo e l’antimonio.
LO STUDIO A NAPOLI
Nel dicembre scorso l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Campania (Arpac) ha diffuso uno studio sul monitoraggio dell’aria, prendendo come esempio il giorno più temuto, ovvero il Capodanno, con i suoi tradizionali botti. Nella notte di San Silvestro dalle stazione di monitoraggio del capoluogo partenopeo è emerso un impressionante picco nelle prime ore del nuovo anno. Andamenti simili, purtroppo, sono stati riscontrati da molteplici stazioni della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria. In particolare, nell’agglomerato Napoli–Caserta, sulle 20 stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria che il 1 gennaio hanno registrato dati validi, ben 17 hanno superato il limite giornaliero.
ANIMALI
Oltre ad inquinare i fuochi d’artificio terrorizzano gli animali. L’Enpa (Ente nazionale protezione animali) stima che ogni anno migliaia di animali, domestici e non, vengono spaventati, uccisi, dispersi da botti, petardi e fuochi d’artificio. A ciò si aggiungono le migliaia di cittadini disturbati o feriti da queste pratiche che spesso sono anche oggetto di commerci illegali e pericolosi per tutta la collettività.
L’ALTERNATIVA ECOLOGICA
Sì può festeggiare in maniera ecologica? Oggi abbiamo la fortuna di avere alternative “green” ai fuochi d’artificio, come ad esempio droni luminosi e spettacoli con giochi di luce e proiezioni. Se non riusciamo a rinunciare al fascino del cielo illuminato a festa, ci sono le lucciole Spark, che non inquinano l’ambiente e non emettono rumori, quindi sono “amiche” degli animali. I fuochi d’artificio ecologici Spark illuminano la città con uno stile nuovo e sostenibile. Sono state realizzare dall’artista Daan Roosegaarde che nell’idearle si è ispirato alla luce magica delle lucciole, mosso dal desiderio di aggiornare il rituale dei fuochi d’artificio. Il risultato è una performance per certi versi poetica, con migliaia di scintille biodegradabili che fluttuano organicamente nell’aria. L’azienda che produce queste lucciole “ecologiche” trasforma i metodi di celebrazione tradizionali e inquinanti, come fuochi d’artificio, palloncini, droni e coriandoli, in una nuova celebrazione sostenibile. Attraverso una combinazione di design e tecnologia, migliaia di scintille di luce realizzate con materiali biodegradabili vengono mosse silenziosamente dal vento sempre mutevole. Sembra di trovarsi in un campo pieno di vere lucciole: un’esperienza unica e a costo zero per l’ambiente. Il Wellbeing Summit for Social Change di Bilbao, che si è tenuto in Spagna a giugno, è stato il primo evento al mondo a mostrare questa soluzione ecologica per le feste all’aperto.
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