CASTEL VOLTURNO – E’ di 7 persone arrestate il bilancio di un’operazione messa a segno nelle prime ore di ieri mattina dai carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, provincia di Brindisi sul litorale domizio. E’ stata eseguita un’ordinanza cautelare in carcere nei confronti di sette persone: Valentino Mijailovic, 31 anni; Goran Mijailovic, anni; Robert Mijailovic, 38 anni; Nenad Milenkovic, 44 anni; Dalibor Jovanovic, 26 anni Daniel Milenkovic, 25 anni; Denis Dordevic, 26 anni. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura della Repubblica. L’operazione è stata condotta con l’ausilio, nella fase esecutiva, del Reparto Territoriale di Mondragone, della Compagnia di Castellaneta e del nucleo cinofili di Sarno. Gli indagati sono accusati di concorso nei reati di furti in
abitazione e ricettazione. A uno di loro viene contestato anche l’evasione dagli arresti domiciliari, essendo stato sorpreso a partecipare ai furti nonostante fosse già sottoposto a misura cautelare.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Brindisi e condotte dai carabinieri della Stazione di Carovigno, hanno permesso
di individuare il gruppo responsabile di tre furti commessi il 29 maggio scorso, in poche ore, nelle zone di Fasano, località Pezze di Greco,
e Carovigno in provincia di Brindisi, utilizzando due veicoli. Dopo le denunce delle vittime, l’analisi immediata delle immagini dei sistemi di videosorveglianza ha consentito di riconoscere i malviventi, con il volto parzialmente travisato, mentre forzavano le serrature e si introducevano nelle abitazioni.
Grazie alla ricostruzione dei loro spostamenti, gli investigatori hanno individuato la base logistica del gruppo in una villetta presa in affitto a Castellaneta Marina, in provincia di Taranto. Le indagini hanno permesso di cogliere i sette indagati ancora all’interno della villetta mentre
suddividevano la refurtiva. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati radiotrasmittenti, torce, telefoni cellulari, abbigliamento utile per travisarsi, un’autovettura con targhe contraffatte e diversi arnesi da scasso, elementi che indicano la possibile appartenenza degli arrestati a un gruppo organizzato, con pianificazione accurata e operatività anche al di fuori della propria regione di origine. Gli indagati non sono da ritenersi colpevoli fino a quando la loro responsabilità penale non sarà accertata con sentenza irrevocabile.