NAPOLI – Era rimasto lontano da casa per diverso tempo, per la precisione dal 26 novembre al 21 febbraio, questioni di lavoro, capita. Soprattutto se parliamo di un attore, scrittore e regista cinematografico. Sì, perché in via Chiatamone, all’altezza del civico 5, abita Angelo Cannavacciuolo.
Un nome che ricordano in tanti, così come i suoi occhi azzurri che risaltavano sulle polo in tinte pastello che indossava nel film che lo consacrò al successo del grande pubblico, ‘Sapore di Mare’, pellicola nella quale interpretava l’impacciato Paolo, fratello di Marina Suma.
Cannavacciuolo. Ma non stiamo raccontando la storia dell’artista 62enne, bensì una brutta disavventura in cui è incappato. Sì, perché al ritorno a casa si è accorto che il suo appartamento era stato visitato dai ladri.
L’abitazione completamente a soqquadro
Immediatamente ha allertato la polizia e, sul posto, si sono recati gli uomini del commissariato di San Ferdinando. Nel corso dell’inventario di quello che mancava, si è accorto che dall’abitazione mancavano gioielli, pietre preziose e oggetti di pregio per un danno stimato complessivamente in circa un milione di euro. Gli uomini delle forze dell’ordine ritengono che gli spostamenti dell’attore possano essere stati monitorati in qualche modo e che i ladri sono entrati nell’appartamento sicuri di trovare un bottino consistente.
In quella zona, pare stia agendo una banda specializzata in grossi furti
Come sottolineato dal Questore Antonio De Jesu, il bilancio criminale dello scorso anno ha parlato di un consistente calo di rapine, omicidi e altri reati. Sono rimasti stabili, invece, i furti. In particolare quelli nelle abitazioni. In questi ultimi tempi le zone della cosiddetta ‘Napoli bene’, sono tra le più colpite.
San Ferdinando, Chiaia, ma anche Posillipo, sono state spesso visitate dai ladri d’appartamento in questi ultimi mesi. Lo raccontano le forze dell’ordine che stanno cercando di tracciare un ‘filo rosso’, un comune denominatore utile ai fini delle indagini. Si parte dai fatti, naturalmente. Da fatti e statistiche.
I numeri raccontano una cosa importante
in molti dei casi che sono andati a ingrossare la casistica, in molti alloggi presi di mira dagli specialisti dei furti in casa, erano stati effettuati dei lavori di ammodernamento o di semplice riparazione. Un dato sensibile dal momento che in molti casi non sono stati registrati danni o effrazioni.
Insomma, la porta degli alloggi svaligiati sarebbe stata aperta da chi aveva una copia delle chiavi. Da chi probabilmente era al corrente di cosa e dove avrebbe trovato all’interno dell’appartamento. Qualcuno che probabilmente in quegli appartamenti c’era già stato.