G20: von der Leyen: “Con Draghi eccellente cooperazione, riforma fiscale globale”

Le parole alla Cop26

European Commission President Ursula von der Leyen listens to questions during a media conference, after a virtual G-7 meeting on the ongoing crisis in Afghanistan, at the European Council building in Brussels, Tuesday, Aug. 24, 2021. G-7 leaders met Tuesday, in virtual format, for crisis talks on Afghanistan. The country's burgeoning refugee crisis, the collapse of its government and fears of a resurgence in Afghan-based terrorism have left the G-7 allies scrambling and threaten the unity of the bloc. (AP Photo/Francisco Seco)

BRUXELLES – Due appuntamenti “molto importanti” li ha definiti Ursula von der Leyen: il G20 del fine settimana a Roma e poi la Cop26 sul clima a Glasgow. Mentre si intensificano gli ultimi contatti tra le diplomazie, la presidente della Commissione europea ha voluto fare un punto con la stampa prima di prendere il volo per Roma. E non ha lesinato apprezzamenti per il premier italiano. “La cooperazione con Mario Draghi è stata e continua ad essere eccellente – ha detto rispondendo a una domanda -. Il vertice sulla salute del G20 ha gettato le fondamenta di quello di cui discuteremo a Roma. Ottimi lavori preparatori, mesi e mesi di lavoro intenso. Senza quest’ottima preparazione non sarebbe stato possibile avviare adesso questi negoziati sulla componente sanitaria e poi c’è tutta la parte della ripresa e della Cop26. I negoziati finali sono ancora in corso, proprio mentre parlo si registrano ulteriori progressi, vedremo quali saranno i risultati domenica sera”.

Con le maggiori economie mondiali si avrà una visione del mondo a 360 gradi ma sono tre i temi su cui l’esecutivo Ue vuole puntare: la pandemia, il clima e la ripresa economica. Primo obiettivo: il G20 si impegnerà per l’obiettivo che vogliamo avere il 70% della popolazione globale pienamente vaccinato entro la metà del prossimo anno. Dopo il successo ottenuto nell’Unione europea, con oltre il 75% di adulti pienamente vaccinati, anche se la media nasconde tassi molto bassi nei paesi dell’Est, ora si vuole portare la campagna vaccinale nel resto del mondo, con un obiettivo che può sembrare poco realistico visto il divario con i paesi a basso reddito.

“Abbiamo mantenuto la promessa che almeno una dose su due prodotta nell’Unione europea sarà spedita all’estero. Lo è ancora di più se si vedono 1,2 miliardi di dosi esportate e 880 milioni di dosi consegnate ai cittadini europei. Il prossimo anno prevediamo che nell’Unione europea verranno prodotte più di 3,5 miliardi di dosi di vaccini”, ha detto von der Leyen in una conferenza stampa organizzata a Palazzo Berlaymont.

Al G20 i leader chiederanno di aumentare le capacità produttive nei paesi in via di sviluppo e in particolare portare la tecnologia dell’mRna in Africa, dove l’Europa sta investendo più di 1 miliardo di euro affinché vengano prodotti in loco i vaccini. Ad oggi, ha spiegato von der Leyen, di tutti i vaccini somministrati nel continente africano, non solo Covid, solo l’1% viene prodotto lì, il 99% è importato. “L’obiettivo è di avere, nel 2040, il 60% dei vaccini somministrati in Africa prodotti anche in Africa. E penso che questo sia fattibile”, ha detto. A Roma si continuerà anche il dibattito avviato in seno al G20 per sostenere con i fondi necessari una struttura che possa preparare meglio alle future minacce sanitarie.

L’altro tema sarà la crescita economica e i potenziali ostacoli sul suo cammino, come l’aumento dei prezzi dell’energia che, “se sostenuti, potrebbero rappresentare una minaccia per la ripresa economica globale”. “Il G20 dovrà trovare un accordo su una riforma fiscale globale, sarà un evento storico, poi bisognerà passare all’attuazione, noi siamo pronti ad attuarlo rapidamente. Dal lato europeo abbiamo già fatto una proposta per un’efficace aliquota fiscale minima entro la fine di quest’anno”, ha annunciato.

Infine, il cambiamento climatico: gli impegni che verranno presi a Roma dalle 20 economie più avanzate al mondo – che rappresentano anche l’80% delle emissioni mondiali – saranno senza dubbio una buona base nel vertice successivo Onu della Cop 26 a Glasgow. Serve una leadership che porti avanti impegni credibili per la decarbonizzazione per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica (zero emissioni) entro il 2050 ma servono anche impegni concreti per questo decennio, ha sottolineato la presidente. “La scienza ci dice che è urgente. Non siamo ancora sulla buona strada in questo momento. Il cambiamento climatico è causato dall’uomo, quindi poiché è causato dall’uomo possiamo fare qualcosa. Ma dobbiamo agire, dobbiamo fornire risultati migliori e solo questo ci consentirebbe di mantenere l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius”. Gli accordi di Parigi avevano stabilito una visione degli obiettivi, e va bene, ma ora serve definite obiettivi concreti, specifici, perché questo sarà “il momento della verità”.

(LaPresse)

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