ROMA – Gli Stati Uniti insieme ai partner del G7, mobiliteranno 600 miliardi di dollari entro il 2027 da investire nelle infrastrutture nel mondo. E’ il piano annunciato dal presidente Usa Joe Biden che ha il chiaro intento di contrastare l’influenza – sempre maggiore – della Cina nei Paesi emergenti e in via di sviluppo. Una risposta alla cosiddetta Belt and Road di Pechino, che, secondo Washington, è più vantaggiosa per il Gigante asiatico che per i Paesi beneficiari del progetto.
Gli Stati Uniti stanzieranno nel progetto, la Partnership per infrastrutture e investimenti globali, 200 miliardi di dollari attraverso sovvenzioni, finanziamenti federali e facendo leva sugli investimenti del settore privato. “Investiremo in infrastrutture a vantaggio di tutti i popoli”, ha detto Biden, parlando in conferenza stampa a margine del vertice G7 in Baviera. “I popoli del mondo vedranno il vantaggio di collaborare con le democrazie. Batteremo la concorrenza”, ha aggiunto, riferendosi a Pechino, di cui però non ha fatto il nome. “Oggi investiamo nelle infrastrutture globali. Oggi il mondo ha bisogno di questi investimenti più che mai”, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Il programma mobiliterà miliardi di dollari di investimenti per politiche e assistenza tecnica verso quattro aree prioritarie: sicurezza climatica ed energetica, connettività digitale, sistemi sanitari e sicurezza sanitaria, uguaglianza ed equità di genere. Tra le prime iniziative del partenariato figurano un investimento di 2 miliardi di dollari in una fattoria solare in Angola, 320 milioni di dollari per la costruzione di ospedali in Costa d’Avorio, e 40 milioni di dollari per promuovere il commercio energetico regionale nel sud-est asiatico.(LaPresse)