Ucraina, Draghi: “Evitare il ritorno del populismo, su gas mai più dipendenti da Mosca”

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi/ LaPresse 26-06-2022 Elmau, Germania Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, da domenica 26 a martedì 28 giugno è ad Elmau per partecipare al Vertice G7.

GARMISCH-PARTENKIRCHEN – Il messaggio che da Elmau i leader del G7 mandano al mondo, in realtà, ha un unico destinatario, Vladimir Putin. Le bombe su Kiev a poche ore dall’inizio del vertice sono un segnale inequivocabile e dalle Alpi bavaresi è Joe Biden a scandire la risposta più netta. “Quando le democrazie si uniscono sono imbattibili”, dice chiaro. Gli altri ‘grandi’ sono alle sue spalle, sul prato verde ai piedi della montagna imponente, schierati petto in fuori con le mani dietro la schiena, in un punto stampa fuori programma che serve a dare anche un’immagine plastica di unità e forza.

I capi di Stato e di Governo arrivano in elicottero e sin dalla ‘family photo’ mettono nel mirino il ‘nemico’. “Con la giacca o senza?”, chiede Boris Johnson, che poi sceglie di posare in maniche di camicia. “Dobbiamo tutti dimostrare di essere più forti di Putin”, dice ai colleghi. Pronta la risposta del leader canadese Justin Trudeau, che propone “una passeggiata a cavallo a torso nudo”, evocando una delle ‘imprese’ del presidente della Federazione russa.

Mario Draghi sorride, parla a quattr’occhi prima con il presidente Usa e poi con Emmanuel Macron. Poi, nel corso della prima sessione di lavoro, dedicata alle sfida dell’economia globale, disegna la rotta. Per l’inquilino di palazzo Chigi il sostegno a Kiev dovrà continuare ad essere unitario, ma per resistere all’invasione russa l’Ue e il G7 dovranno affrettarsi a dare risposte concrete sui principali fronti, che pesano sugli equilibri internazionali così come sulla vita dei cittadini.

Il premier invita i grandi a far tesoro del passato. “Dobbiamo evitare gli errori commessi dopo la crisi del 2008: la crisi energetica non deve produrre un ritorno del populismo”, esordisce, invitando i colleghi ad andare avanti nel mitigare l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia, compensare le famiglie e le imprese in difficoltà, tassare le aziende che fanno profitti straordinari.

“Anche quando i prezzi dell’energia scenderanno, non è pensabile tornare ad avere la stessa dipendenza dalla Russia che avevamo. Dobbiamo eliminare per sempre la nostra dipendenza dalla Russia”, insiste Draghi che spalleggia Joe Biden nella battaglia sul price cap per il petrolio. “Mettere un tetto al prezzo dei combustibili fossili importati dalla Russia ha un obiettivo geopolitico oltre che economico e sociale”. Per il premier, significa, da un lato ridurre i nostri finanziamenti alla Russia e, quindi, alla guerra e dall’altro eliminare una delle principali cause dell’inflazione.

Anche il piano di investimenti e opere comuni da 600 miliardi di dollari per i Paesi in via di sviluppo è un passo importante della strategia di indipendenza da Mosca. Le infrastrutture, assicura Draghi, serviranno per trasportare l’idrogeno. Senza dimenticare poi le possibilità offerte, soprattutto in Africa, dalle rinnovabili. Questo renderà possibile “conciliare le esigenze a breve termine con quelle climatiche a lungo termine, senza tradire quindi, per colpa della guerra, gli obiettivi ambientali.

L’ex numero uno Bce va avanti poi nel tentativo di accelerazione sul fronte della sicurezza alimentare. “È essenziale sbloccare il grano in Ucraina molto prima di metà settembre, quando arriverà il nuovo raccolto. Dobbiamo dare tutto il nostro sostegno alle Nazioni Unite, perché possa procedere più velocemente nel suo lavoro di mediazione”, insiste. Domani, in videoconferenza, a Elmau ci sarà anche Volodymyr Zelensky. La richiesta di nuove armi e sanzioni più efficaci è già stata recapitata oggi dal ministro degli Esteri Dmytro Kuleba e da Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente.(LaPresse)

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