Gadget scudetto, irrompe il clan Contini

NAPOLI – Gadget scudetto contraffatti, nel business irrompe anche l’Alleanza di Secondigliano. Era complicato pensare che il clan Contini, da sempre impegnato nella falsificazione di marchi, non fiutasse l’affare. Infatti nelle ultime settimane la cosca, che fa parte del sodalizio criminale insieme ai Licciardi e ai Mallardo, si è inserita prepotentemente nel giro di prodotti fasulli per celebrare la conquista del terzo scudetto del Napoli, un traguardo atteso in città da 33 anni.

Gli scenari

A riempire le bancarelle di magliette, sciarpe e cappellini con il logo del club di Aurelio De Laurentiis e il tricolore, sono stati per primi i Marsicano, gruppo malavitoso di Pianura. Con il passare delle settimane da gennaio in poi, anche altri clan si sono gettati a capofitto nella produzione e nella distribuzione di articoli contraffatti, mettendo in piedi un business da capogiro. Grandi guadagni per le cosche. Ingenti danni, invece, per il Napoli. Il club di De Laurentiis non ha potuto mettere in commercio prodotti ufficiali per celebrare la vittoria dello scudetto sino a quando non è arrivata la matematica certezza della conquista del titolo. E’ arrivata il 4 maggio.

Le magliette celebrative

Da allora il Napoli ha lanciato due magliette celebrative. La prima è quella bianca con la banda tricolore ai lati, lo scudetto sul petto e la scritta ‘Campioni d’Italia’. Venne messe in commercio già dopo il pari di Udine decisivo per la vittoria del campionato. L’altra è la ‘Face Game’, la casacca con le immagini personalizzate dei calciatori indossata dagli azzurri sul palco montato la Maradona dopo il successo sulla Fiorentina del 7 maggio. Lanciata una per ogni protagonista della cavalcata trionfale. A questa maglia De Laurentiis ci tiene particolarmente. Avrebbe voluto che diventasse una delle maglie da gioco, ma la Lega di Serie A lo fermò, perché, riportando le immagini dei singoli giocatori, non sono uguali.

Il business dell’Alleanza

Il regolamento vuole che i calciatori di una squadra devono scendere in campo con casacche identiche ad eccezione del portiere, il quale deve distinguersi dai calciatori di movimento proprio perché nella propria area di rigore può toccare il pallone con le mani. Nonostante lo stop della Lega, De Laurentiis ha trovato comunque il modo per commercializzare a 150 euro al pezzo. Stanno andando a ruba. Però, gli operatori del falso sono scaltri quanto il patron. Anche la ‘Face Game’ è stata taroccata. Costa 15 euro, ovvero 10 volte di meno. E’ arrivata sulle bancarelle grazie al placet del clan Contini. Per l’Alleanza di Secondigliano un business da centinaia di migliaia di euro.
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