NAPOLI – Certo, non è come nel 2023 quando la città era già vestita d’azzurro a febbraio in attesa di celebrare la conquista del terzo scudetto dopo 33 anni di attesa, però i gadget per il quarto tricolore del Napoli sono già in circolazione. Per vincere il campionato alla squadra di Conte servono altri sette punti da conquistare nelle ultime tre gare che sembrano tutt’altro che proibitive. Ecco perché pian piano i tifosi azzurri stanno abbandonando la scaramanzia per acquistare sulle bancarelle e on line t-shirt, sciarpe e bandiere per prepararsi alla festa per lo scudetto numero 4. Affari d’oro per la camorra. Infatti dietro alla vendita dei gadget, rigorosamente contraffatti, c’è la regia della criminalità organizzata, che impone ai venditori ambulanti dove rifornirsi e una percentuale sulle vendite. Due anni fa a fiutare il business fu il clan Troncone. La cosca di Fuorigrotta, però, è stata messa spalle al muro dalle retate dei carabinieri, che negli ultimi mesi hanno arrestato il boss Vitale Troncone, il figlio Giuseppe e altri elementi di spicco dell’organizzazione criminale proprio con l’accusa di estorsione. Il piatto, però, è troppo ricco per non attirare le attenzioni delle cosche rivali. Infatti secondo i rilievi effettuati dagli investigatori nelle ultime settimane, sembrerebbe che a mettere le mani sul business dei gadget per il quarto scudetto del Napoli siano attualmente i Sorianiello e gli Iadonisi, che hanno stretto un’alleanza proprio per coprire il vuoto di potere lasciato a Fuorigrotta dai Troncone. Con il passare delle settimane la città verrà inondata dai gadget pezzotti. Polizia, carabinieri e guardia di finanza sono già alla ricerca dei depositi dove viene stoccato il materiale contraffatto da mettere in commercio in maniera illegale.